Mediobanca – Banca Mediolanum non intende cedere la quota (3,3%) per adesso

Mentre Fininvest è uscita dal capitale di Mediobanca cedendo il proprio 2% (acquistato da Leonardo Del Vecchio, che dopo essere salito al 15,4% a breve potrebbe raggiungere il 20%), altri azionisti storici del patto di consultazione, in primis Banca Mediolanum, non sembrano per ora intenzionati a cedere le proprie quote.

“Siamo soddisfatti di come sta andando Mediobanca e, per il momento, la nostra intenzione è di rimanere azionisti. Non abbiamo a breve intenzione né di vendere, né di incrementare la quota”, aveva affermato nei giorni scorsi nel corso della conference call Massimo Doris, Ceo di Banca Mediolanum, azionista dell’istituto di piazzetta Cuccia con il 3,3% del capitale.

Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, anche la famiglia Benetton, che detiene il 2% del capitale di Mediobanca, per il momento preferisce mantenere la propria quota.

Sia per Banca Mediolanum che per la famiglia Benetton la partecipazione è considerata finanziaria. Entrambe gli azionisti sono membri del patto di consultazione che, dopo l’uscita di Fininvest, ha visto scendere la quota apportata al 10,6% del capitale.

Oggi il patto non ha ha più prerogative di governance, non include più la facoltà di assegnare posti in consiglio, e non obbliga i membri a mantenere i titoli in portafoglio o a concederli in prelazione agli altri soci in caso di vendita.

Leonardo Del Vecchio, attraverso la holding di gruppo Delfin, ha ulteriormente aumentato la sua partecipazione in Mediobanca salendo al 15,4%, intercettando il giorno prima l’annuncio di Fininvest di voler cedere il suo 2%.

Del Vecchio punta a raggiungere in tempi brevi la partecipazione del 20%, già autorizzata dalla Bce.

Possibili target per ottenere quell’ultimo 5% potrebbero essere le quote detenute da Mediolanum e Benetton, anche se nessuno dei due è intenzionato a vendere come ha fatto la holding di casa Berlusconi.

Fonti di Banca Mediolanum, che ha in portafoglio il 3,3% di Mediobanca, fanno sapere che non c’è nessuna intenzione di vendere la quota in questo momento.

Secondo quanto riporta MF, non è da escludere che il patto si sciolga quando andrà a scadenza a fine 2021.