RCS ha presentato appello contro la decisione dello scorso maggio della camera arbitrale di Milano a favore di Blackstone nella disputa aperta dal gruppo editoriale sulla passata cessione della sua sede storica di via Solferino, il cui termine scadeva a fine giugno.
L’indiscrezione viene riportata da Il Sole 24 Ore, secondo cui potrebbero passare almeno un anno e mezzo o due prima che il Tribunale di Milano, in sede di appello, si pronunci sull’ammissibilità della nuova azione legale.
Gli avvocati di Blackstone, invece, hanno depositato formalmente la richiesta ai giudici della Corte Suprema di New York per emendare, e quindi riunire, le due cause intentate per danni, inizialmente distinte, la prima contro RCS e la seconda nei confronti del suo presidente Urbano Cairo.
Lo si è appreso da varie fonti di stampa, secondo cui la richiesta di risarcimento ammonta in totale a 600 milioni di dollari (pari a oltre 505 milioni di euro).
La vicenda fa riferimento la sfumata vendita della sede milanese di Via Solferino, acquistato da Blackstone nel 2013 per 120 milioni e che poi il fondo aveva deciso di rivendere (era arrivata un’offerta da 280 milioni da parte di Allianz). Rivendita che doveva avvenire nell’estate 2018 e poi bloccatasi a seguito alle azioni promosse dalla nuova proprietà della Rizzoli.
Nel frattempo, si dovrà dirimere la questione legata alla competenza territoriale della disputa legale.
Secondo il quotidiano, i legali di RCS punterebbero a trasferire la competenza territoriale del contenzioso a Milano, mentre la Corte di New York potrebbe decidere a sua discrezione se proseguire nel mantenere sospesa la causa o pronunciarsi sulla competenza territoriale; in quest’ultima eventualità la decisione dovrebbe essere presa entro fine 2021. Il giornale non esclude la possibilità di arrivare a una accordo extragiudiziale.
Intorno alle 11:00 a Piazza Affari il titolo cede lo 0,8% a 0,72 euro, mentre l’indice di settore segna un rialzo dell’1,1 per cento.