Mediobanca – Faro della Consob sui movimenti nell’azionariato

La Consob avrebbe in corso da tempo un attento monitoraggio sui movimenti nell’azionariato di Mediobanca.

Lo si apprende da Il Sole 24 Ore, secondo cui l’authority non ha evidenziato nulla di irregolare negli investimenti portati avanti progressivamente dai soci Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone.

Nelle scorse settimane Delfin, la holding che fa capo a Del Vecchio, è salito al 18,90% del capitale dell’istituto di piazzetta Cuccia, con la possibilità di portarsi in prossimità del 20% in virtù del via libera concesso dalla BCE poco meno di un anno fa.

Per quanto riguarda Caltagirone, nei giorni scorsi è salito a poco più del 3% del capitale di Mediobanca, con la possibilità di accrescere la propria quota poco sopra il 5% in caso di esercizio di alcune opzioni put.

Proprio il blitz di Caltagirone sulla banca ha fatto scattare i rumor sulle potenziali ripercussioni con riguardo alla governance di Generali, di cui proprio Mediobanca, Caltagirone e Del Vecchio sono i primi tre azionisti con quote rispettivamente pari al 12,93%, al 5,60% e al 4,82 per cento.

Nella primavera del 2022 è previsto il rinnovo della governance di Generali e sarebbero già iniziate le manovre in vista dell’appuntamento, con Mediobanca che ritiene che qualunque decisione debba essere discussa all’interno del board. Il cda uscente, in base a una recente modifica dello statuto, avrebbe la facoltà di presentare una propria lista per il rinnovo dell’organo amministrativo.

Altro socio rilevante di Generali sono la famiglia Benetton, che ha in mano il 3,97% del capitale ed è anche presente nel patto di consultazione di Mediobanca ma non hanno rappresentanti in nessuno dei due cda. Poi ci sono anche la Fondazione Crt e De Agostini, che complessivamente possiedono un altro 4% di Generali.

Intorno alle 11:10 a Piazza Affari il titolo guadagna lo 0,8% a 9,94 euro, mentre l’indice di settore sale dell’1 per cento.