Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un ribasso dello 0,7% e in linea all’analogo indice europeo (-0,7%), risentendo della frenata del comparto bancario (-1,1%) e uniformandosi al Ftse Mib (-0,8%).
Sui mercati l’attenzione rimane sul possibile avvio del tapering da parte della Fed, anche se la banca centrale americana ha precisato che la crescita economica non è ancora abbastanza solida per pensare di stabilirne i tempi.
In Europa (inclusa l’Italia) il focus resta da un lato sui dati in netto miglioramento relativi all’andamento dei contagi e sull’allentamento delle misure restrittive, e dall’altro sulla prosecuzione della campagna vaccinale, ormai entrata nel vivo. Tuttavia, la preoccupazione torna a salire a causa del diffondersi della cosiddetta variante Delta, che potrebbe rallentare il ritmo della crescita economica.
In Italia il focus è sul Recovery Plan da oltre 200 miliardi elaborato dal Governo e approvato alla Commissione Europea.
Lo stop del settore creditizio ha impattato in buona parte anche sui titoli del risparmio gestito, tra i quali sul Ftse Mib gli acquisti premiano Fineco (+0,8%). Realizzi su Banca Generali (-2,1%), reduce dai conti e che ha alzato a 5,5-6 miliardi le stime di crescita sulla raccolta per il 2021.
Sul listino principale in rosso Nexi (-1,5%), che procede nell’iter che porterà alla creazione di un player europeo con le operazioni Nets e SIA.
Sul Mid Cap sottotono Cerved (-0,4%), mentre prosegue l’Opa promossa da Castor. Tiene Banca Ifis (+0,2%), mentre rallenta doValue (-2,7%).
Sullo Small Cap resiste Banca Intermobiliare (0,0%), al lavoro su un nuovo aumento di capitale.