Entro la prossima settimana si dovrebbe capire se il Tesoro, primo azionista di Mps con il 64,2% del capitale, e UniCredit saranno riusciti a trovare un accordo sul perimetro di attività della banca senese che l’istituto guidato Andrea Orcel intende rilevare.
Lo si apprende da Il Sole 24 Ore, aggiungendo che lo stato di avanzamento dei lavori sarebbe a buon e che quindi la due diligence, il cui termine è fissato per la prossima settimana, potrebbe essere prorogata per una o due settimane, una tempistica inferiore rispetto alle ipotesi circolate negli ultimi giorni.
Entro metà settembre potrebbe essere raggiunta un’intesa di massima (secondo il giornale c’è un cauto ottimismo) tra UniCredit e il MEF, con quest’ultimo che dovrà accertarsi che le richieste avanzate da UniCredit per portare avanti il deal coincidano con le condizioni date e i limiti che un’operazione di mercato.
Sull’operazione vigila la Dg Comp della Commissione Europea, con cui i rappresentati del Tesoro hanno avuto periodiche interlocuzione nelle ultime settimane per fornire i necessari aggiornamenti.
Secondo il giornale, sarebbe ancora da definire il perimetro delle controllate in capo a Mps che potrebbero essere rilevate da UniCredit, con quest’ultima che sarebbe interessata a Widiba, mentre ci sarebbero sovrapposizioni con il Centro informatico, Mps Capital Services, il Leasing & Factoring.
Un’altra questione da definire è quella relativa agli esuberi, con le indiscrezioni che indicano un surplus di dipendenti tra 5-7.000 mila unità, per cui si parla di tempi di uscita in 7 anni.
Altro tema importante è quello relativo ai potenziali rischi legali in capo a Mps, scesi a 6,2 miliardi dopo l’accordo stragiudiziale recentemente raggiunto nelle scorse settimane con la Fondazione Mps su un petitum di 3,8 miliardi.
A questo proposito, si starebbe valutando di far confluire suddetti rischi nella bad bank, in modo da poterli gestire separatamente rispetto alla good bank che verrebbe rilevata da UniCredit.
Un ulteriore elemento da considerare è quello relativo all’aumento di capitale che dovrà effettuare la banca senese, su cui si avrà un quadro più chiaro solo una volta che sarà definito il perimetro che dovrebbe essere acquisito da UniCredit. Indiscrezioni di stampa hanno riportato di un ammontare di 3 miliardi.
Tuttavia, nei giorni scorsi Mps ha smentito le indiscrezioni riguardanti un possibile aumento di capitale di 3 miliardi. Tali dichiarazioni “non trovano alcun riscontro in iniziative attivate dalla banca”, spiega una nota.
Tornando alla definizione del perimetro che dovrà essere acquistato da UniCredit, esso è anche propedeutico alla stesura del nuovo piano industriale della banca di piazza Gae Aulenti, la cui presentazione potrebbe avvenire a novembre. Le valutazioni in tal senso sarebbero in corso.
Intorno alle 10:10 a Piazza Affari il titolo guadagna l’1,8% a 1,15 euro, mentre l’indice di settore viaggia sulla parità.