Digital360 (Aim) – Risultati 1H21 in forte crescita: ricavi +28%, Ebitda +33% e pfn quasi azzerata

Nel primo semestre del 2021 DIGITAL360 ha realizzato ricavi per 16,2 milioni, in crescita del 28% (interamente organica) rispetto al corrispondente periodo del 2020, mentre il valore della produzione si attesta a 16,9 milioni (+26%).

Dinamica sostenuta dall’importante incremento dei ricavi derivanti dai servizi più innovativi, digitali, remotizzati e ricorsivi, il quale ha più che compensato il calo del fatturato derivante dagli eventi fisici. I ricavi ricorsivi annui ad abbonamento (Annual Recurrent Revenue) a fine semestre raggiungono la cifra di 7,7 milioni (+50% rispetto al primo semestre 2020).

L’Ebitda è pari a 3,7 milioni, in aumento del 33% rispetto al 30 giugno 2020, con un Ebitda margin in miglioramento dal 22 al 23%, beneficiando del contributo dei servizi Digital As-a-Service.

L’Ebit si attesta a 2,3 milioni (+47%), dopo ammortamenti e svalutazioni per complessivi 1,5 milioni (1,3 milioni nel periodo di confronto). L’Ebit adjusted, calcolato al netto degli ammortamenti delle differenze di consolidamento, è pari a 2,8 milioni, in crescita del 48% rispetto primo semestre 2020.

Il saldo della gestione finanziaria è negativo (oneri netti) per 0,1 milioni, a fronte di proventi netti per 0,1 milioni al 30 giugno 2020.

L’utile netto del periodo è pari a 1,4 milioni (+27%) mentre il risultato netto adjusted è passato da 1,5 a 1,9 milioni.

Con riferimento ai principali dati patrimoniali e finanziari, la posizione finanziaria netta del Gruppo (debitoria) è passata da 1,4 milioni del 31 dicembre 2020 a 0,3 milioni del 30 giugno 2021.

A fine semestre è ancora in essere una quota residua del prestito obbligazionario convertibile per l’ammontare di 1,56 milioni: considerato il rapporto di conversione corrispondente a 1,60 euro per ogni azione, alle attuali quotazioni del titolo (ben superiori a 4,0 euro) l’opzione di conversione è fortemente conveniente e cioè “in the money”, con una PFN virtualmente positiva (credito) per oltre un milione nel caso di integrale esercizio dell’opzione di conversione.

Questo risultato è ancora più positivo se letto alla luce del fatto che nel semestre il Gruppo ha sostenuto un cash out per investimenti per un ammontare di 2,4 milioni (di cui 1,4 milioni per operazione di M&A). Inoltre, ha liquidato, per un totale di circa 0,9 milioni, saldi ed acconti IRES ed IRAP che nello scorso esercizio erano trascurabili. Infine, la crescita dei volumi, con l’inevitabile incremento dei crediti e debiti commerciali, ha in parte frenato l’apporto positivo del capitale circolante netto alla generazione di liquidità.

L’emergenza sanitaria ha in parte favorito l’evoluzione verso un modello già in fase di concretizzazione da tempo, accelerandone gli effetti grazie alla maggiore sensibilità digitale del mercato e alla maggiore necessità di servizi innovativi. Questo grazie anche al contesto italiano, che resta caratterizzato da un livello medio di digitalizzazione inferiore rispetto ai paesi europei più avanzati.

Se da un lato l’incremento dei servizi innovativi risulta stabilmente acquisito nel business del Gruppo, ponendo le basi per una ulteriore crescita futura, d’altro lato la ripresa delle attività e degli eventi in presenza, largamente auspicata ad esito della campagna vaccinale in corso, potrebbe favorevolmente dare, nel prossimo futuro, ulteriore impulso ai ricavi del Gruppo.

Nel primo semestre, oltre al buon andamento delle vendite, hanno registrato segnali di crescita rispetto al 2020 anche gli ordini commerciali, il che fa ritenere un andamento per la seconda parte del 2021 nel complesso positivo ed in linea con il budget pianificato per l’anno in corso.