Eurotech – Forte interesse da investitori italiani ed esteri alla Star Conference, focus su execution e M&A

Eurotech, multinazionale che progetta, sviluppa e fornisce Edge Computer e soluzioni per l’Internet of Things (IoT), è stata tra i protagonisti della Virtual Star Conference – Fall Edition, tenutasi tra il 12 e il 14 ottobre.

Nel corso dell’evento, spiega l’Amministratore Delegato Paul Chawla, “abbiamo incontrato 25 gestori, di cui 13 italiani e 12 stranieri, con un riscontro decisamente positivo. Di questi, ben 11 erano già presenti nel roadshow di Milano dello scorso luglio, a dimostrazione del forte interesse ad approfondire la nostra realtà. Da segnalare anche la presenza di due nuovi gestori stranieri, un elemento coerente con la nostra missione di espanderci sul portafoglio estero”.

L’attenzione degli investitori non si è focalizzata tanto sull’andamento a breve termine, quanto più “sulla messa in strada della strategia già delineata a luglio e sui cambiamenti organizzativi all’interno dell’azienda, ma anche sull’ingresso di nuovi talenti, con l’entrata di quattro nuovi ruoli che in precedenza non esistevano, e sul go-to-market”.

Con riferimento a quest’ultimo punto, precisa Chawla, “stiamo passando da un approccio diretto al cliente finale, come OEM, a canali diversi, come system integrator e hyperscaler, cercando di spiegare le modalità, le motivazioni e i benefici di questa transizione”.  A livello di riorganizzazione, invece, l’Ad conferma un aumento dei costi nel prossimo anno per attivare la parte organica, precisando però che “è in corso una riorganizzazione, una rifocalizzazione delle attività interne, volta a minimizzare l’impatto totale sul conto economico e perseguire gli imperativi strategici prefissati”.

Diverse domande nel corso dei meeting si sono concentrate sulle possibili difficoltà all’interno dell’azienda nell’esecuzione della strategia. Difficoltà che “ci sono, le avevamo messe in preventivo, ma il team sta reagendo bene e più andiamo avanti più sono convinto che la strategia sia quella giusta” afferma il manager, in carica da aprile 2021.

Altro topic fondamentale è stato quello dell’M&A. “Il processo ha subito un’accelerazione e siamo giunti a una manciata di target opzionabili per agire attivamente nel consolidamento del mercato. Si tratta di aziende con una quota di mercato inferiore all’1% nei prodotti di riferimento, specializzate in due o tre verticali, che ci possono dare un grande valore aggiunto in termini di penetrazione. Ricordiamo che le nostre soluzioni riguardano applicazioni ‘mission critical’, ‘high reliability’, quindi ci vogliono 2-3 anni a conquistare un cliente ma una volta entrati abbiamo una ‘stickiness’ di 10-15 anni che ci consente di fare upselling. Queste operazioni diventano dunque fondamentali per ampliare la customer base e accelerare la crescita”.

Un punto importante per un’azienda complessa come Eurotech consiste nella capacità di trasmettere agli stakeholder il valore aggiunto e il potenziale della propria attività. “Ad oggi riscontriamo una maggiore comprensione rispetto ad alcuni touchpoint, ma da parte nostra c’è un totale commitment per semplificare ulteriormente la nostra equity story e rendere ancora più fruibile per il mercato il nostro posizionamento e la nostra eccellenza”.

Per l’investitore, infatti, “è più semplice comprendere cosa abbiamo permesso al cliente di fare piuttosto che le tecnologie hardware e software che abbiamo fornito. Dobbiamo essere in grado di spiegare il nesso tra la nostra attività e l’output finale, è una lezione importante che stiamo imparando man mano che parliamo con gli investitori”, ammette Chawla.

La nuova filosofia di fondo apportata dalla nuova gestione è proprio quella di una maggiore trasparenza nei confronti del mercato, un’apertura che indubbiamente aiuterà gli investitori e tutti gli shareholder a capire di più Eurotech.

Impossibile non affrontare il tema dello shortage dei componenti, “un fattore comune che sta colpendo tutta l’industria e in particolare i medio-piccoli. Anche noi ne siamo vittime ma ci stiamo impegnando quotidianamente per minimizzare i rischi e convertire il più possibile gli ordinativi in fatturato, intervenendo anche sulla supply chain. L’obiettivo è quello di essere il più possibile ‘agnostici’ rispetto a questo tema, con cui però dovremo verosimilmente convivere ancora per tutto il 2022”.

Dall’altro lato, bisogna sottolineare la crescente domanda di digitalizzazione in alcuni settori nei quali Eurotech può fornire soluzioni fondamentali.

Tra questi, l’Ad cita innanzitutto “la telemedicina, che implica il monitoraggio e il test di macchinari; il segmento delle smart grids, favorito da una serie di incentivi post Covid ad investire nelle fonti di energia rinnovabili; le telecomunicazioni, con una sempre maggior diffusione di infrastrutture per il 5G che richiedono più asset e un maggior monitoraggio rispetto al 4G; trasporti e infrastrutture, soprattutto negli Usa dove riscontriamo un boost enorme e una necessità di impianti e macchinari innovativi”.

Per contro, “l’industrial automation ha rallentato un po’ durante il covid”, ammette il manager, “ma allo stesso tempo il bisogno di operare a distanza ha fatto vedere che non se ne può fare a meno. Molti ne hanno capito i benefici in termini di produttività, arenandosi piuttosto sull’implementazione, poiché la digitalizzazione di centinaia di fabbriche e macchinari con linguaggi di programmazione diversi è molto complessa. Tuttavia, Eurotech sta portando soluzioni che aiutano a semplificare questa complessità, pertanto siamo fiduciosi di assistere ad un’accelerazione anche in questo segmento nei prossimi anni”.

Nel complesso, “gli incontri svolti nel corso della Star Conference hanno confermato un crescente interesse per Eurotech; molti analisti stanno imparando a conoscerci meglio, implementando nuovi elementi nei loro modelli quantitativi per prevedere il ritorno di determinati investimenti in un dato periodo. I risultati di medio periodo e la finalizzazione di operazioni di M&A saranno importanti per confermare la bontà della nostra strategia, con un riscontro concreto in termini di business. Alla luce di tutto ciò, spero che i prossimi roadshow che faremo tra Londra, Parigi e Francoforte ci permettano di continuare su questa strada, migliorando ulteriormente il mix degli investitori anche all’estero”, conclude Paul Chawla.