Prysmian – Inclusa nel MIB ESG, ulteriore conferma dell’impegno nel processo di decarbonizzazione

Il titolo Prysmian è stato incluso nel MIB® ESG, il primo indice blue-chip per l’Italia dedicato alle best practice ESG lanciato da Euronext e reso operativo da V.E, parte di Moody’s ESG Solutions.

L’indice include i più importanti emittenti quotati italiani che dimostrano di mettere in atto le best practice ESG ed è stato elaborato secondo una metodologia condivisa con la comunità finanziaria, le autorità pubbliche e di regolamentazione.

L’indice combina la misurazione della performance economica con considerazioni ESG, in linea con i principi del Global Compact delle Nazioni Unite.

“Siamo orgogliosi dell’inserimento nel MIB ESG Index: un’ulteriore conferma della serietà del nostro impegno e del ruolo attivo che intendiamo svolgere nel processo di decarbonizzazione del settore e della catena di valore” ha affermato Cristina Bifulco, Chief Sustainability Officer and Group Investor Relations Director.

“La sostenibilità è nel nostro DNA ed è integrata nelle nostre attività e nell’intera organizzazione del Gruppo e riflette inoltre anche l’attenzione e l’ascolto che poniamo verso i nostri investitori (quasi la metà dei quali sono ESG)”.

“Confermiamo la nostra ambizione di diventare uno dei principali player tecnologici della transizione verso l’uso di fonti energetiche rinnovabili e un’economia decarbonizzata. Prysmian Group sta inoltre accelerando il suo percorso verso l’obiettivo “Zero Emissioni”, anticipandolo al 2035 (Scope 1 e 2)”.

Il Gruppo si è impegnato, infatti, a investire fino a 100 milioni di euro nei prossimi dieci anni per ridurre del 46%, rispetto al livello del 2019, le emissioni di Scope 1 e Scope 2 presso i suoi 104 stabilimenti e per migliorare ulteriormente la sostenibilità dell’organizzazione e della supply chain.

“Ci stiamo impegnando proattivamente con i nostri clienti e fornitori al fine di promuovere la decarbonizzazione della nostra supply chain, anche utilizzando soluzioni innovative” conclude Cristina Bifulco.