Banca Mediolanum è stata inclusa nel primo indice MIB ESG lanciato da Euronext e Borsa Italiana dedicato alle blue-chip italiane che attuano le migliori pratiche ESG.
L’indice include le migliori 40 società selezionate sulla base dei criteri ESG in linea con i principi del Global Compact delle Nazioni Unite e ponderate in base alla capitalizzazione del flottante.
“Si tratta di un riconoscimento molto importante e che certifica del nostro gruppo nel perseguire una crescita sostenibile nel tempo e nel rispetto delle persone, dell’ambiente e della società”, afferma in un’intervista rilasciata a Market Insight da Gianluca Randazzo, Head of Sustainability di Banca Mediolanum.
“Essere sostenibili per Banca Mediolanum è un impegno concreto che permea l’intero agire di tutti noi a partire dalla nostra strategia fondata sulla responsabilità economica, responsabilità verso i clienti, verso i collaboratori, verso l’ambiente e la collettività. L’essere stati inseriti nell’indice riconosce questa nostra attenzione”, prosegue il manager.
“La banca, nata dall’esigenza di trovare una soluzione ai bisogni economico-finanziari delle persone con cui si relaziona, è consapevole di fare parte di un contesto ampio, in quanto parte della collettività, e ha posto in essere iniziative per essere sempre più responsabile in questa direzione”, spiega Randazzo.
“Fare business per il nostro gruppo significa conseguire utili responsabilmente, identificando i bisogni dei clienti e trovando le opportune soluzioni, creando quindi vantaggi per loro. Abbiamo bisogno di persone che lavorano per garantire tutto questo, a partire dai family banker, che hanno una relazione diretta, basata su un approccio consulenziale, con il cliente”, illustra il Responsabile della Sostenibilità di Banca Mediolanum.
“I pilastri del nostro impegno in ambito di sostenibilità sono certamente identificabili in una governance forte e nell’integrazione della strategia ESG all’interno di quella aziendale e del modello di business. Le scelte organizzative sono molto importanti, con un ruolo fondamentale svolto dalla Direzione Innovazione, Sostenibilità & Value Strategy, a diretto riporto dell’Amministratore Delegato Massimo Doris. Il nostro vertice è molto sensibile a queste tematiche, e questo consente di includere la sostenibilità in tutti i processi definiti dalla direzione generale e da tutte le altre direzioni”, riporta il manager.
“C’è un forte riconoscimento da parte del mercato, la cui competenza rispetto a queste tematiche diventa sempre più crescente, sul lavoro che Banca Mediolanum sta portando avanti nella sostenibilità, considerando anche l’importante ruolo svolto in quanto istituto bancario. Rileviamo sempre maggiore attenzione da parte degli investitori socialmente responsabili”, illustra Randazzo.
“Oltre al MIB ESG di Euronext, Banca Mediolanum è presente in importanti rating quali S&P, MSCI, Vigeo Eiris, CDP, Standard Ethics, Ftse Russell. Nel momento in cui ci si confronta con queste società di rating c’è la possibilità di comprendere come migliorare ulteriormente il nostro percorso, ponendo in essere interventi ad hoc. A volte questi interventi possono manifestarsi nel rendere pubbliche delle informazioni o delle policy al fine di rafforzare la trasparenza ed essere di meglio giudicati dal mercato. Ci stiamo concentrando su tutti quegli aspetti che possono generare un maggiore impatto positivo o un minore impatto negativo”, precisa il Responsabile della Sostenibilità di Banca Mediolanum.
“Riteniamo che potrebbe essere utile fornire una standardizzazione informativa e questo consentirebbe al mercato una maggiore comparabilità di obiettivi e risultati conseguiti e, per i contributori, una maggior efficienza nella predisposizione delle informazioni”, spiega il manager.
“Ci troviamo di fronte a una situazione in cui bisogna misurare l’impatto su come le aziende, incluse le PMI, operano non solo dal punto di vista finanziario ma anche ESG. Sono importanti due aspetti: che ci sia chiarezza delle informazioni che devono essere rese pubbliche quantomeno per settore merceologico in cui si opera, e la trasparenza di tali informazioni, per poter ricevere una valutazione completa da parte del mercato. È necessario un cambiamento culturale e un’organizzazione adeguata allo scopo”, chiosa Randazzo.