Utility (+1%) – A2A, Terna e Snam (+1,5%) compatte in testa alle Big

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha registrato un +1%, sovraperformando il corrispondente europeo (+0,7%) e il Ftse Mib (+0,4%).

Seduta volatile per l’azionario, con focus sui dati macro americani sull’inflazione che hanno evidenziato una crescita ai massimi dal 1990 (+6,2% annuo). Dinamica che alimenta le ipotesi di pressioni sui prezzi più persistenti del previsto e di un possibile ritiro anticipato degli stimoli monetari da parte della Fed. In Italia, l’Istat ha reso noto che la variazione acquisita per il Pil 2021 è pari al 6,1%.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 118 punti base con il rendimento del decennale italiano in rialzo allo 0,93%. Il Tesoro ha collocato Bot annuali per 5 miliardi, con rendimenti in calo a -0,533%.

Tornando al comparto utility, tra le big hanno fatto meglio A2A – per un approfondimento sull’inclusione del titolo nel MIB ESG clicca qui -, Terna e Snam (+1,5%).

Il Cda di Terna ha approvato i conti dei primi nove mesi del 2021.

Segue Enel (+0,9%). Fondazione Enel e Harvard Project on Climate Agreements e Foundation Environment hanno presentato alla COP-26 un nuovo studio sulla cooperazione internazionale, scritto dal professor Michael A. Mehling, vicedirettore del Center for Energy and Environmental Policy Research del Massachusetts Institute of Technology, con il contributo scientifico di Fondazione Enel e recentemente pubblicato dall’Harvard Project on Climate Agreements. 

Giornata di risultati anche per Hera (-0,9%).

Tra le mid, Acea (+2,2%) e Falck Renewables (flat) hanno diffuso i risultati dei 9M 2021.

Tra le small, in territorio positivo solo Seri Industrial (+1,2%), flat Acsm Agam dopo i conti.

Infine, sull’internazionale E.On ha diffuso i risultati 9M 2021.