Carige dovrebbe rimborsare 33 milioni a una parte dei propri correntisti per commissioni indebitamente applicate sin dal 2011.
L’indiscrezione viene riportata da Il Sole 24 Ore, secondo cui sarebbe questo l’esito dell’ispezione di Banca d’Italia sulla trasparenza arrivata a conclusione nei giorni scorsi e di cui la banca ha fornito comunicazione nella nota sull’ultima trimestrale.
“Nella giornata del novembre, la Banca d’Italia, in riferimento al verbale consegnato in data 27 aprile 2021 a chiusura della verifica ispettiva sulla trasparenza, ha comunicato e precisato le proprie aspettative in tema di indennizzi per le applicazioni commissionali riferite agli anni precedenti”, si legge nel comunicato.
“Nelle more di una più puntuale definizione, che sarà ultimata entro il primo semestre del prossimo anno, la banca ha determinato comunque in via prudenziale di procedere ad un ulteriore accantonamento di 22,6 milioni, aggiuntivo rispetto all’appostamento di 10,4 milioni effettuato nel bilancio 2020. In un ambito normativo controverso al punto da richiedere nel 2018 l’emanazione di Orientamenti da parte dell’Autorità di Vigilanza, la banca aveva infatti proceduto alla quantificazione di tale posta attenendosi ad una lettura normativa che a suo avviso è contraddistinta da ragioni di fondatezza”, prosegue il comunicato.
La prima tranche, quella da 10,4 milioni, secondo quanto riporta il giornale, riguarderebbe le violazioni successive al 2018, mentre la seconda, quella da 22,6 milioni, farebbe riferimento gli extra-oneri fatti pagare ai clienti a partire dal 2011.
Il quotidiano aggiunge che l’attenzione della Vigilanza sarebbe caduta sulle commissioni di istruttoria veloce che l’istituto applica ad alcuni casi di sconfinamento. La platea interessata sarebbe ancora da individuare in dettaglio.
Intorno alle 10:45 a Piazza Affari il titolo viaggia sulla parità a 0,65 euro, mentre l’indice di settore cede lo 0,4 per cento.