Il Ftse Italia Servizi Finanziari chiude la settimana con un calo del 2,4% e facendo peggio dell’analogo indice europeo (-1,3%), risentendo della frenata del comparto bancario (-3,9%) e sotto-perfomando il Ftse Mib (-1,4%).
Sui mercati l’attenzione rimane sulle pressioni inflazionistiche e sull’avvio del tapering da parte della Fed, che partirà a breve.
Sotto osservazione sono anche le possibili conseguenze che potrebbero scaturire dalle difficoltà del colosso immobiliare cinese Evergrande.
In Europa (inclusa l’Italia) il focus resta sull’andamento dei contagi e sulle possibili nuove restrizioni, oltre che sulla prosecuzione della campagna vaccinale.
Lo stop del settore creditizio ha impattato in larga parte anche sui titoli del risparmio gestito, tra i quali sul Ftse Mib contiene il calo Fineco (-1,6%), su cui l’Antitrust ha chiuso l’istruttoria avviata nei mesi scorsi e il cui Ad Alessandro Foti in un’intervista ha ribadito che la società non ha bisogno di acquisizioni per crescere.
Sul listino principale rallenta Nexi (-7,5%), con la società che procede nell’iter che porterà alla creazione di un player europeo con le operazioni Nets e SIA.
Sul Mid Cap sottotono Cerved (-0,2%), vicina al delisting e con Castor Bidco salito oltre il 90% del capitale. Frenano doValue (-4,6%) e Banca Ifis (-7,4%), al lavoro sul nuovo industriale. Realizzi su illimity (-2,1%), su cui Fitch ha alzato il rating e che ha rinnovato il programma EMTN da 3 miliardi.
Sullo Small Cap denaro su Banca Intermobiliare (+19,1%), al lavoro su un nuovo aumento di capitale.