Intesa Sanpaolo ha avviato la copertura sul titolo Osai con giudizio “Buy” e target price a 6,2 euro (potenziale upside del 24% rispetto al prezzo di 5 euro di ieri 22 novembre).
Gli analisti evidenziano che i ricavi hanno mostrato una solida crescita nel 2007-20,
espandendosi organicamente a un CAGR del 12,7%, registrando l’83% delle vendite all’estero nel FY20. “Data la sua alta esposizione ai megatrend, crediamo che Osai possa essere protagonista di una forte crescita della domanda nei nei prossimi anni (dall’industria dei semiconduttori, all’AI, passando per lo Smart Home e l’E-Mobility)”, hanno specificato gli esperti della banca.
Inoltre, sottolineano: “Riteniamo che Osai possa far leva su aspetti specifici dell’azienda, tra cui: la flessibilità di fornire prodotti su misura e linee modulari per accelerare lo sviluppo degli ordini; un posizione di leadership nel business delle macchine di prova MEMS; la possibilità di co-sviluppare prodotti con i propri clienti, il che porta a relazioni di lunga durata con loro e a soluzioni all’avanguardia; un portafoglio tecnologico diversificato che si basa su cinque linee di business interconnesse; la presenza in diversi mercati di riferimento (ad esempio mobilità avanzata e verde, IoT, medico), caratterizzati da tendenze di crescita secolare legate all’introduzione di nuove tecnologie, come il 5G, i veicoli elettrici e l’intelligenza artificiale, che dovrebbero incrementare la domanda di soluzioni di automazione e test.”
“Evidenziamo anche il potenziale sviluppo di progetti di automazione per i clienti del settore dei semiconduttori, grazie alla tecnologia che permette lo sviluppo di una macchina per automatizzare il processo della lavorazione del carburo di silicio, nonché nello sviluppo della macchina Re4M per il trattamento di rifiuti elettronici/elettrici.”
Per quanto riguarda i possibili rischi, gli analisti di Intesa evidenziano “alcuni possibili rischi commerciali, tra cui: un rischio relativamente alto di obsolescenza tecnologica; dimensioni limitate e produzione localizzata solo in Europa; l’elevata ciclicità che caratterizza il settore dell’automazione; la dipendenza da personale altamente specializzato; la lunga durata degli ordini, che espone il gruppo a potenziali differenze tra costi effettivi e costi stimati nei progetti a lungo termine; la carenza di materie prime/componenti elettronici che potrebbe ritardare la produzione e la consegna delle macchine, in particolare nel contesto attuale.”
Per quanto riguarda le stime, per il FY21 i ricavi sono attesi a circa 35 milioni, Ebitda a 5,1 milioni (margine del 14,4%), Ebit a 3,1 milioni e l’utile netto a 1,7 milioni. Per il periodo 2022-2024, i ricavi dovrebbero crescere da 40,7 nel FY22 a 50 milioni nel FY24, mentre l’Ebitda è stimato in crescita da 5,9 milioni del FY22 a 8 milioni del FY24 (con i relativi margini aumentati dal 14,5% del FY22 al 15,6% del FY24). Infine l’utile netto dovrebbe aumentare da 2,1 milioni del FY22 a 3,2 milioni del FY24.
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