Auto (-3%) – Seduta all’insegna delle vendite per Ferrari (-3,8%)

A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con il -1,6% a 26.939 punti, mentre il Ftse Italia Automobili e Componentistica ha segnato il -3% rispetto al -1,5% del corrispondente indice europeo.

Gli operatori osservano con preoccupazione l’evoluzione della pandemia, che ha portato nuove restrizioni in Germania e Austria, ma attendono anche le prossime mosse della Bce. Francois Villeroy de Galhau, membro del consiglio direttivo, ha confermato che l’Eurotower intende terminare il programma di acquisto di obbligazioni di emergenza a marzo, mentre Isabel Schnabel ha posto l’accento sulla minaccia dell’inflazione, minimizzando i rischi legati all’impatto della nuova ondata del virus sulla ripresa della zona euro.

Per quanto riguarda la Fed, la conferma di Powell al timone per altri quattro anni ha consolidato le ipotesi di un graduale aumento del costo del denaro già a partire dall’anno prossimo. Secondo Raphael Bostic, presidente della Fed di Atlanta, l’istituto di Washington potrebbe dover alzare i tassi in anticipo per rispondere alla crescita dell’occupazione e dell’inflazione.

Tornando a Piazza Affari, seduta all’insegna delle vendite per il titolo Ferrari (-3,8%), dopo una serie consecutive di sedute caratterizzate da continui rialzi e nelle quali ha aggiornato più volte il massimo storico.

Male anche Cnh (-3,5%) e Stellantis (-2,6%), mentre Pirelli cede l’1,3% a fine giornata.

Tra le mid cap, il Presidente Esecutivo di Brembo (invariata a fine giornata), Matteo Tiraboschi, ha rilasciato per la prima volta una dichiarazione sull’ipotesi di accorpamento tra Brembo e Pirelli. “Con Brembo, Pirelli e Magneti Marelli si poteva creare un player di tutto rispetto sul mercato”, ha affermato Tiraboschi.

Le dichiarazioni riportate del neo Presidente Esecutivo “vanno a supporto della nostra tesi che la fusione Brembo-Pirelli sia un possibile scenario”, hanno commentato gli analisti di Equita Sim.

Arretra Piaggio a fine seduta (-2%).

Infine, tra le small cap cedono terreno Landi Renzo e Immsi (entrambe -1,6%)