Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un calo dello 0,4% e al di sopra dell’analogo indice europeo (-1,8%), risentendo della frenata del comparto bancario (-0,4%) e tenendo meglio del Ftse Mib (-0,9%).
In Europa (inclusa l’Italia) il focus resta sull’andamento dei contagi e sulle possibili nuove restrizioni, oltre che sulla prosecuzione della campagna vaccinale. Inoltre, i timori sono aumentati per l’apparizione di una nuova variante in Sudafrica, di cui si resta in attesa di maggiori elementi per capirne la portata.
Sui mercati l’attenzione rimane sulle pressioni inflazionistiche e sull’avvio del tapering da parte della Fed, che partirà a breve.
Sotto osservazione sono anche le possibili conseguenze che potrebbero scaturire dalle difficoltà del colosso immobiliare cinese Evergrande.
L’andamento incolore del settore creditizio ha impattato in buona parte anche sui titoli dell’asset management, tra i quali sul Ftse Mib resiste Azimut (+0,1%).
Sul listino principale rallenta Nexi (-1,7%), con la società che procede nell’iter che porterà alla creazione di un player europeo con le operazioni Nets e SIA. Sottotono Exor (-1,5%), il cui presidente John Elkann ha spiegato che la società disporrà di 9 miliardi da destinare alla liquidità.
Sul Mid Cap tiene Cerved (0,0%), vicino al delisting. Frena doValue (-0,6%), mentre sale Banca Ifis (+1%), al lavoro sul nuovo industriale. In luce illimity (+0,9%), che ha concluso una nuovo finanziamento da 25 milioni.
Sullo Small Cap lettera su Banca Intermobiliare (-0,7%), il cui cda ha approvato le condizioni dell’aumento di capitale da massimi 23 milioni.