Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) ha affermato che la manifestazione di interesse presentata da Bper per Carige “presenta termini e condizioni da approfondire” e che allo stato, in particolare, per quanto riguarda il livello di ricapitalizzazione richiesto per la banca ligure, “non risulta conforme alle previsioni statutarie (art. 35) relative agli interventi del tipo in questione”.
È quanto si legge in una breve nota del FITD, al termine del consiglio che si è svolto ieri, a seguito del quale il FITD ha confermato di avere ricevuto in data 14 dicembre 2021 una manifestazione di interesse non vincolante da parte di Bper per l’acquisizione dell’intera partecipazione detenuta, pari complessivamente all’80% circa del capitale di Carige.
Lo scorso martedì, a mercati chiusi, la banca modenese ha annunciato un’offerta non vincolante al FITD per acquisire l’88,3% della banca genovese, di cui l’8,3% detenuto da Cassa Centrale Banca, al prezzo di 1 euro, e successivamente lanciare un’Opa sul restante 11,7% a 0,80 euro per azione.
Bper ha posto come condizione che il FITD effettui una ricapitalizzazione preventiva in Carige per 1 miliardo, risorse che dovrebbero essere iniettate dalle più importanti banche italiane.
Il fondo, dopo gli interventi effettuati nei salvataggi di Carige e Popolare di Bari, circa un anno fa ha apportato modifiche allo statuto per limitare gli interventi di sostegno preventivi, stabilendo delle soglie quantitative agli interventi del fondo indicati nello Statuto. In base all’articolo 35 infatti, il limite è fissato nel 50% dei contributi versati dalle banche nell’anno precedente, ammontare equivalente a circa 500 milioni. Tale soglia può essere aumentata in via straordinaria di un ulteriore 20%, secondo quanto riportano fonti di stampa.
L’offerta di Bper verrà meno qualora il FITD, entro il prossimo 20 dicembre, non conceda a Bper un periodo di esclusiva nonché, ulteriormente, ove le parti non sottoscrivano, entro il prossimo 31 dicembre 2021, un Memorandum of Understanding vincolante (MoU). Il MoU, oltre ai termini puntuali dell’operazione, prevedrà l’obbligo delle parti di sottoscrivere un contratto definitivo di acquisizione entro il 31 gennaio 2022.
Sulla proposta arrivata dalla banca emiliana sono arrivati anche i commenti dei vertici di Carige.
L’offerta di Bper per acquisire Carige “è sicuramente un’opportunità, su questo non c’è alcun dubbio, non commento oltre perché ciò appartiene esclusivamente all’azionista di maggioranza”, ha dichiarato all’ANSA Francesco Guido, Ad della banca ligure.
“Bper è uno dei principali gruppi bancari italiani, con una rete di sportelli molto importante e ha delle ambizioni di crescita significative che ha già manifestato con delle partecipazioni importanti in altre banche di medie dimensioni, quindi è un organismo assolutamente vitale e importante come altre banche italiane”, ha aggiunto il manager.
“Carige non ha bisogno di essere salvata, vorrei smitizzare questo, è una banca che non viene raccontata per quello che è il suo presente Carige rappresenta un’opportunità di crescita importante per un numero significativo di partner bancari. È una banca che nei primi tre trimestri del 2021 ha realizzato una crescita dei ricavi del 15,9%, quando la media del sistema è stata del 2,3%; ha contenuto i costi del 2% mentre il sistema è cresciuto, ha un profilo di rischio più basso rispetto alla media di mercato”, ha sottolineato l’Ad.
“L’offerta di Bper costituisce una soluzione definitiva, però non conosciamo ancora i dettagli dell’operazione. Li stiamo aspettando con grande attenzione, così come le deliberazioni che dovranno assumere le istituzioni”, ha affermato invece il presidente di Carige, Giuseppe Boccuzzi.