Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore media:
Le borse europee viaggiano in rialzo nell’ultima seduta dell’anno. Il DAX avanza dello 0,4%, mentre il CAC 40 e il Ftse Mib guadagnano lo 0,1%. In lieve ribasso il Ftse 100 (-0,1%). A Wall Street il Nasdaq e il Dow Jones guadagnano lo 0,3%, mentre lo S&P 500 avanza dello 0,1%.
Mark Zuckerberg fondatore di Facebook e ora amministratore delegato di Meta (la holding che controlla il social network, Whatsapp e Instagram) può contare su un patrimonio netto stimato da Bloomberg di 129 miliardi di dollari.
La sua ricchezza non fa altro che aumentare e in modo piuttosto veloce, nonostante gli scandali che continuano a investire la sua azienda. Zuckerberg, il più giovane miliardario del mondo quando aveva 23 anni, di recente è diventato una delle dieci persone sulla Terra a possedere più di 100 miliardi di dollari e l’anno che si sta per concludere ha portato nelle sue tasche altri 25 miliardi.
La maggior parte della fortuna di Zuckerberg deriva dalla sua partecipazione del 13% in Meta. Possiede infatti 375 milioni di azioni che sono aumentate del 30% dal 2020. Questo balzo risulta impressionante se si pensa che la società che dirige viene da due anni molto complicati, di cui l’ultimo, secondo molti, è stato il peggiore dalla fondazione della piattaforma nel 2004 sotto il profilo della reputazione pubblica.
Il più grande social network al mondo, con più di 3 miliardi di utenti attivi, nel corso degli ultimi mesi ha sospeso l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump per avere incitato la rivolta del sei gennaio scorso al Campidoglio e ha dovuto affrontare la disinformazione sul nuovo coronavirus. Due ex dipendenti dell’azienda, inoltre, hanno criticato apertamente i vertici di Facebook per aver scelto di anteporre i profitti rispetto alla sicurezza degli utenti, con algoritmi che favoriscono l’incitamento all’odio e con una moderazione non adeguata in molte parti del mondo. L’informatrice Frances Haugen ha fatto trapelare una serie di documenti interni, noti come Facebook Papers, che descrivono in dettaglio i problemi a cui la società sta faticando a rispondere, tra cui l’impatto di Instagram sugli adolescenti. Un fatto che è sotto la lente anche del congresso statunitense.
Per di più, il 4 ottobre una lunga interruzione dei servizi della società ha impedito agli utenti di Facebook, Instagram e WhatsApp di utilizzare le piattaforme per alcune ore. Come conseguenza il prezzo delle azioni di Facebook ha perso il 4,9% e l’incidente è costato a Zuckerberg circa 6 miliardi. Un danno tutto sommato trascurabile nel bilancio di fine anno.
A fine ottobre Facebook ha poi ufficialmente cambiato il nome della società in Meta per riflettere la sua nuova attenzione per il metaverso, uno spazio virtuale in cui gli utenti possono interagire come avatar. Secondo molti, il rebranding si può spiegare proprio come un tentativo di smarcarsi dalle critiche rivolte da media e politici al social network. Mentre la società cerca con fatica di riacquistare la sua immagine pubblica, il fondatore dorme sonni sereni. Almeno dal punto di vista del patrimonio.