Il Ftse Italia Banche termina con un calo dello 0,8% e in direzione opposta rispetto all’analogo indice europeo (+1%), frenando anche il Ftse Mib (-1,8%).
In Europa (inclusa l’Italia) e nel Mondo il focus è rimasto sull’andamento dei contagi e sulle possibili nuove restrizioni, oltre che sulla prosecuzione della campagna vaccinale. La nuova variante Omicron si diffonde molto più facilmente ma sembra essere meno letale; quindi gli impatti sulla ripresa economica in atto potrebbero essere gestibili.
L’attenzione è tornata anche sulla possibile stretta monetaria prima del previsto da parte della Fed per contrastare le pressioni inflazionistiche.
In questo scenario, con lo spread salito in area 140 pb, sul comparto bancario sono scattati i realizzi dopo le prime sedute positive in questo inizio di 2022.
Sul Ftse Mib rallenta UniCredit (-1,7%), alle prese con l’implementazione del nuovo piano strategico, mentre sale ancora Intesa Sanpaolo (+0,6%), il cui cda il prossimo 3 febbraio approverà il nuovo piano industriale.
Sul Mid Cap frena Mps (-1,3%), che prosegue le interlocuzioni con le autorità in merito al piano industriale 2022-2026.
Sullo Small Cap il focus resta su Carige (+4,6%), in attesa della risposta ufficiale del FITD dopo la disponibilità arrivata da Bper ad approfondire i termini dell’offerta, purché in un regime di esclusiva, e con un possibile inserimento di Crédit Agricole. In evidenza Banca Finnat (+2,3%), impegnata nel portare avanti il piano industriale al 2023.