Industria (-0,4%) – Sugli scudi Prima Industrie (+6,6%) in scia ai dati sugli ordinativi nel 2021

A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in ribasso dello 0,4% a 27.370 punti. Il Ftse Italia Prodotti e Servizi Industriali ha terminato gli scambi a -0,4%, rispetto al +0,3% del corrispondente indice europeo.

La stagione delle trimestrali sta entrando nel vivo e gli operatori restano attenti a valutare la tenuta dei conti in un contesto caratterizzato da elevati costi e limitazioni legate alla pandemia.

I risultati societari potrebbero restituire forza al rally dell’azionario, dopo la volatilità delle ultime settimane innescata principalmente dalla prospettiva di una stretta monetaria più rapida del previsto da parte delle banche centrali per contrastare l’elevata inflazione.

Dinamica che ha generato un aumento dei rendimenti obbligazionari e sta spingendo gli investitori a rivalutare diversi asset, penalizzando soprattutto i titoli più cari e con grandi aspettative di crescita come i tecnologici.

Lo yield del decennale americano è balzato sui livelli pre-pandemia in area 1,9%, ma secondo i trader potrebbe anche superare la soglia del 2% entro fine anno, soprattutto se la Fed dovesse operare un rialzo dei tassi superiore al quarto di punto percentuale già a marzo.

Per quanto riguarda i dati macro, l’inflazione in Germania è stata confermata al 5,3% a dicembre, mentre in Gran Bretagna l’indice dei prezzi al consumo è salito inaspettatamente al massimo dal 1992, aumentando la pressione sulla Bank of England per un intervento restrittivo.

In Cina, invece, la banca centrale si è impegnata a utilizzare più strumenti di politica monetaria per aiutare l’economia e alleviare lo stress del settore creditizio afflitto dalla crisi immobiliare.

A Piazza Affari chiudono in ribasso le big del comparto, con Buzzi Unicem che cede lo 0,8% e Interpump lo 0,3%.

Nel segmento delle mid cap spicca Sanlorenzo (+3,7%), mentre arretra Ariston (-3,9%). Zignago Vetro (+1,8%) ha ottenuto nuove valutazioni in ambito di sostenibilità.

Tra le small cap spicca Prima Industrie (+6,6%) che nel 2021 ha registrato ordinativi record per 503 milioni.

In ribasso Sit (-1,8%) dopo aver comunicato i dati sui ricavi preliminari 2021.