Mercati asiatici – Seduta in denaro, bene in particolare Giappone e Hong Kong

Seduta positiva per i principali mercati azionari asiatici dopo che la Cina ha tagliato i tassi di interesse per sostenere la crescita economica debole e la crisi di liquidità nel settore immobiliare e il Giappone ha riportato un aumento a due cifre delle esportazioni.

Le esportazioni giapponesi di dicembre sono aumentate del 17,5% rispetto a un anno prima. La crescita delle esportazioni di auto è accelerata al 17,5% dal 4,1% di novembre.

La banca centrale cinese ha tagliato i tassi sui prestiti a uno e cinque anni dopo che la crescita nella seconda economia più grande del mondo è scesa al 4% rispetto a un anno prima nell’ultimo trimestre, dopo che nel terzo trimestre aveva registrato una crescita del +4,9% su base annua.

In evidenza i rialzi dei titoli delle società attive nel mercato edilizio e immobiliare e la borsa di Hong Kong.

Le autorità di regolamentazione cinesi stanno infatti valutando la possibilità di rendere più facile per i costruttori l’accesso a determinati fondi da proprietà prevendute, un passo che aiuterebbe ad affrontare la crisi di liquidità del settore.

Oltreoceano, i rendimenti dei Treasury si sono stabilizzati, ma restano in rialzo per la settimana a causa dei timori per l’elevata inflazione e la prospettiva di aumenti dei tassi di interesse della Federal Reserve.

Il tema dominante per i mercati rimane il potenziale aumento dei tassi della Fed e la possibile riduzione delle sue partecipazioni in Treasury a partire dalla fine del 2022.

Il mercato “ha ceduto ai rinnovati timori di inflazione/inasprimento della Fed”, ha affermato Vishnu Varathan di Mizuho Bank.

Le azioni sono scese da quando i funzionari della Fed hanno dichiarato a metà dicembre che prevede di ridurre gli acquisti di obbligazioni e altri stimoli che stanno aumentando i prezzi delle azioni sarebbero accelerati a causa del picco dell’inflazione negli Stati Uniti al massimo degli ultimi quattro decenni.

Il presidente Joe Biden, dal canto suo, ha invitato la Fed a fare di più per combattere l’inflazione.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta in area 1,1364 e il dollaro yen a 114,45. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,5%) a 87,97 dollari al barile e il Wti (-0,4%) a 85,45 dollari al barile. Oro a 1.840,50 dollari l’oncia (-0,2%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai e Shenzhen si muovono rispettivamente a -0,1% e -0,9%. sugli scudi Hong Kong a +3%.

In Giappone il Nikkei e il Topix guadagnano rispettivamente l’1,1% e l’1%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Dow Jones (-1%), S&P 500 (-1%) e Nasdaq (-1,1%).