Carige – Focus su patrimonio immobiliare e partnership distributive nella due diligence di Bper

Prosegue la due diligence di Bper su Carige, con il focus rivolto sul patrimonio immobiliare e sulle partnership distributive della banca ligure.

Secondo quanto riferisce Il Secolo XIX, gli esperti di real estate di Bper hanno effettuato dei sopralluoghi nelle sedi genovesi di Carige, con la banca che possiede inoltre anche palazzi e appartamenti.

L’obiettivo sarebbe quello di arrivare a una stima del patrimonio immobiliare e poi decidere eventualmente la strategia da intraprendere; non è da escludere la valorizzazione di una parte degli immobili.

Un’altra questione su cui verrà posta la lente riguarda gli accordi di distribuzione, in particolare quella assicurativa e del credito, della banca ligure.

Al momento sono essere partnership con Chenavari nel credito al consumo e con Amissima nel settore assicurativo. Secondo il giornale, non è da escludere la possibilità di recedere dagli accordi (nel caso di Amissima esiste un onere da pagare nel caso venga posta fine alla partnership), considerando anche la presenza di Unipol nel capitale di Bper, con cui esiste anche un accordo di distribuzione.

Inoltre, Bper starebbe facendo valutazioni in merito alla riorganizzazione della rete commerciale toscana e ligure, dove il brand Carige ha una forte presenza. Sarebbero anche in corso ragionamenti relativi alle sovrapposizioni di sportelli e ruoli in questa zona.

Bper potrebbe presentare un’offerta vincolante a FITD per l’acquisto dell’80% del capitale di Carige prima del 15 febbraio, termine fissato per l’esclusiva e la due diligence.

L’indiscrezione viene riportata da La Stampa, mentre la due diligence, partita lo scorso 14 gennaio, va avanti per ora secondo i piani. La banca ligure ha nominato lo Studio Gianni & Origoni quale advisor legale nell’ambito del processo lo scorso 17 gennaio.

Secondo quanto riportato da MF Dow Jones nei giorni scorsi, filtra un moderato ottimismo sul raggiungimento di un’intesa, anche perché molti documenti erano già diventati disponibili in una data room virtuale.