Hera – Piano al 2025: MOL a 1,4 mld, investimenti per oltre 3,8 mld e dividendo a 14,5 centesimi

Il Piano industriale al 2025 consolida l’impegno del Gruppo Hera per uno sviluppo equilibrato e sostenibile in tutti i business presidiati, con l’obiettivo di continuare a creare valore per azionisti, territori e comunità servite.

Il documento strategico quinquennale vede in rialzo tutti i principali target e delinea un’ampia serie di interventi per la transizione energetica, l’economia circolare e l’evoluzione tecnologica, con progetti concreti e innovativi in grado di intercettare anche le opportunità di finanziamento del PNRR.

Venendo ai dati economico-finanziari, il gruppo prevede al 2025 un MOL di 1,4 miliardi, in aumento di 277 milioni rispetto a 1.123,0 milioni di fine 2020, con un incremento medio annuo del 4,5%, superiore al 3,7% del Piano precedente.

Fermo restando il positivo apporto di tutte le filiere di business, la crescita organica e le efficienze operative contribuiranno alla marginalità per 192 milioni, mentre 100 milioni deriveranno da nuove M&A, più eventuali sinergie che la multiutility sarà in grado di estrarre in linea con il proprio trend storico. A questi si aggiungono ulteriori 22 milioni di MOL, generati dalle operazioni già concluse tra la fine del 2020 e il 2021.

Prosegue di pari passo anche la crescita del MOL a “valore condiviso”, che che raggiungerà nel 2025 circa il 55% del totale, pari a 780 milioni, per arrivare al 70% nel 2030.

La crescita a livello di gestione operativa sarà sostenuta da investimenti per oltre 3,8 miliardi (3,2 miliardi il piano precedente), in media circa 770 milioni all’anno.

La politica dei dividendi è prevista in costante crescita. Verrà proposta una cedola a valere sul 2021 di 12 centesimi per azione rispetto agli 11 centesimi del dividendo 2020, con un aumento quindi di 1 centesimo anziché 0,5 centesimi come inizialmente previsto. Di questo ulteriore rialzo beneficerà quindi a cascata tutta la politica dei dividendi, fino a raggiungere i 14,5 centesimi nel 2025 (32% in più rispetto all’ultimo dividendo pagato).

Da una lettura per area di business del nuovo piano, emerge che circa il 38% della marginalità deriverà dalla filiera reti, che include i servizi di distribuzione elettrica e gas, il
ciclo idrico e il teleriscaldamento: il MOL atteso al 2025 è di 533 milioni, in crescita di 73 milioni rispetto al 2020. Hera investirà circa 2,1 miliardi per l’estensione, l’ammodernamento e l’evoluzione delle reti, puntando sull’integrazione delle metodologie più tradizionali con soluzioni tecnologicamente innovative, per garantire resilienza, efficienza e business continuity anche in caso di eventi meteorologici estremi.

Al 2025 la marginalità del settore energia ammonterà a 444 milioni, in aumento di 76 milioni rispetto ai 368 del 2020, mentre gli investimenti previsti in arco Piano saranno circa 550 milioni. La società continuerà a puntare all’ampliamento della base clienti con l’obiettivo di raggiungere i 4,5 milioni di clienti al 2025, anche grazie alle attese procedure competitive per il superamento della maggior tutela.

In crescita anche il MOL della filiera ambiente, che passerà dai 258 milioni del 2020 ai 380 milioni del 2025, con una previsione di investimenti per quasi 1,1 miliardi in arco Piano. In questo settore, la multiutility mira a consolidare la propria leadership grazie a nuove acquisizioni, allo sviluppo commerciale, alla crescita dei volumi trattati, all’incremento delle attività di recupero e riciclo, per rispondere a una domanda in forte crescita e continuare a realizzare progetti a supporto dell’economia circolare.

Allargando lo sguardo al 2030, tra i principali obiettivi industriali che Hera si è data vi è il perseguimento della neutralità carbonica. Riduzione delle emissioni di gas serra tra i più ambiziosi per un’azienda in Italia: del 37% nel 2030, passando per il 26% nel 2025 (in entrambi i casi rispetto al 2019).

Il Gruppo conferma inoltre l’impegno per l’economia circolare e la rigenerazione delle risorse. Tra gli obiettivi: l’aumento della percentuale di riciclo degli imballaggi, dal 73% del 2020 al 76% del 2025 fino a oltre l’80% nel 2030, e la crescita della percentuale di acque reflue riutilizzate, dal 5,1% del 2020 all’8,5% nel 2025 fino al 15% al 2030.