Banca Popolare di Sondrio ha chiuso il 2021 con ricavi e margini in significativa crescita. Il margine di intermediazione è salito a 1.031,7 milioni (+18,7% a/a), grazie all’apporto positivo di tutte le componenti, a partire da quelle core. L’esercizio è stato archiviato con un utile netto di 268,6 milioni (+152%), il migliore nella storia della banca.
Banca Popolare di Sondrio vanta oggi una posizione di capitale solida e un modello di business che, come i risultati dimostrano, si conferma particolarmente resiliente e orientato a generare valore in modo sostenibile nel lungo termine.
Nell’anno del 150° anniversario dalla fondazione, la banca valorizza al meglio il proprio percorso di crescita, che ha condotto alla recente trasformazione in Spa avvenuta a fine 2021.
In una fase come quella attuale di rilancio per il Paese, Banca Popolare di Sondrio si sta impegnando al massimo per continuare a essere un partner affidabile per far sì che le risorse pubbliche, in primis quelle afferenti al PNRR, imprimano un’accelerazione alla crescita, ridando fiducia e slancio a famiglie e imprese, compatibilmente con l’evoluzione del quadro macroeconomico, positiva ma non priva di incertezze.
La banca è concentrata nella predisposizione del nuovo piano industriale che sarà presentato al mercato a fine marzo, per condividere con gli azionisti il percorso atteso negli anni a venire.
Dei risultati e dei prossimi passi dell’istituto valtellinese ne ha parlato il consigliere delegato Mario Alberto Pedranzini, in un’intervista rilasciata a Market Insight.
BPS ha appena pubblicato i conti dell’esercizio 2021, siete soddisfatti dei risultati?
I risultati conseguiti dalla banca nell’esercizio passato sono di assoluto rilievo e ci soddisfano pienamente perché confermano la bontà del nostro modello di business. Nel corso del 2021, il Paese, pur in un contesto ancora segnato dalla pandemia, ha visto progressivamente consolidarsi i segnali di ripresa e anche per noi le buone indicazioni avute fin dall’inizio dell’anno hanno trovato, trimestre dopo trimestre, confortanti conferme sul fronte dei ricavi, della qualità degli attivi, e per l’appunto degli utili, attestatisi a 268 milioni, più del doppio di quanto conseguito nel 2020.
Tale risultato è il migliore di sempre e ci rende oltremodo orgogliosi perché coincide con lo storico anniversario del centocinquantesimo dalla fondazione dell’istituto. Siamo da sempre una banca che opera sul territorio a sostegno di famiglie e imprese mettendo a disposizione un’efficiente rete di sportelli bancari a cui nel corso degli anni abbiamo affiancato servizi online sempre più evoluti, rivelatisi all’altezza delle straordinarie sfide operative poste dalla pandemia.
Come noto, da un punto di vista geografico vantiamo la presenza più significativa nelle aree dell’Italia a maggior produttività – Lombardia in primis – e va da sé che la ritrovata vivacità economica, sia nel settore manifatturiero e sia in quello dei servizi, ci ha favorito.
Siamo riconosciuti da famiglie e imprese come una banca solida e capace di venire incontro rapidamente alle esigenze della clientela. In altre parole, siamo visti come un partner affidabile su cui poter contare per l’instaurazione di relazioni di lungo periodo reciprocamente favorevoli.
I risultati sono in linea con le attese o migliori? È possibile illustrarne i motivi?
Come accennavo, eravamo convinti di aver seminato bene e di essere pronti a cavalcare la ripresa però è oggettivo che i risultati raggiunti sono stati eccellenti e migliori di quanto ci aspettassimo. D’altronde non va dimenticato che la fortissima incertezza sul fronte economico generata dallo scoppio della pandemia consigliava prudenza nell’elaborazione delle stime interne.
Numeri di consuntivo alla mano, adesso possiamo invece affermare con soddisfazione che le cose sono andate per il meglio. Passando in rassegna le voci principali del conto economico evidenzio che rispetto al margine di interesse abbiamo registrato un ragguardevole +8% anno su anno.
La componente “commerciale” riferita alla clientela ha tenuto molto bene in un contesto, come noto, particolarmente sfidante perché caratterizzato da tassi di interesse bassissimi e forte pressione competitiva.
Per quanto riguarda le commissioni abbiamo registrato un incremento percentuale in doppia cifra, con performance eccellenti sia nell’area dei pagamenti, in cui l’operatività della clientela è tornata ai livelli pre-Covid, e sia in quelli del collocamento di prodotti finanziari e assicurativi, in cui la banca si sta mostrando sempre più proattiva.
La crescita dei ricavi nel core business è stata accompagnata anche da un solido contributo delle attività finanziarie, grazie a un’operatività condotta in modo accorto che ha beneficiato del buon andamento dei mercati.
I dati sono stati influenzati da eventi non ricorrenti, in un generale contesto ancora influenzato dalla pandemia?
No, come detto i nostri risultati non incorporano eventi straordinari ma riflettono sostanzialmente il buon andamento dell’attività ordinaria. Semmai non va dimenticato che sono gravati dai significativi costi per la stabilizzazione del sistema bancario previsti nel 2021, attestatisi a circa 43 milioni, con un incremento attorno agli 8 milioni rispetto a quanto versato nel 2020.
Anche su questo fronte la banca ha sempre fatto la sua parte, contribuendo a tutti gli interventi straordinari di sistema, resisi necessari per risolvere i numerosi casi di dissesto bancario verificatisi nel nostro Paese. Nel complesso, considerando anche i contributi ordinari richiesti a garanzia dei depositi della clientela l’esborso, a partire dal 2014, è stato prossimo ai 300 milioni.
Quale è lo scenario del mercato per l’esercizio in corso e il prossimo anno? Vede prevalere elementi di incertezza o è ottimista? È possibile immaginarsi che per la Banca le aspettative del mercato/gli obiettivi del piano/il consensus vengano rispettati o addirittura superati?
A livello macroeconomico per l’Italia rimangono in essere spinte positive – pensiamo solo alla fortissima accelerazione degli investimenti sia pubblici e sia privati – che implicano chiaramente la prosecuzione del ciclo espansivo, con una crescita economica complessiva attesa in area 4%.
Per quanto ci riguarda, siamo concentrati nell’elaborazione del nuovo piano industriale che presenteremo al mercato a fine marzo. Riteniamo di poter fissare anche per il futuro target ambiziosi, ma raggiungibili senza allontanarci dal modello di business equilibrato che da sempre caratterizza la Banca Popolare di Sondrio quale realtà efficiente e vicina ai bisogni dei clienti, siano essi famiglie, imprese o istituzioni.
Il nostro Paese, grazie in particolare all’arrivo delle risorse europee a sostegno del PNRR, potrebbe davvero vivere un’interessante stagione di rilancio economico e sociale di cui vogliamo essere come banca co-protagonisti, all’altezza delle aspettative di tutti gli stakeholders.