Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo del 3% e al di sopra dell’analogo indice europeo (+1,8%), sostenendo anche il Ftse Mib (+2,1%).
Gli operatori monitorano la situazione in Ucraina, su cui sono arrivati segnali di distensione grazie alla possibilità di arrivare a una soluzione tra Russia e Paesi dell’Occidente attraverso la diplomazia.
Il sentiment resta però frenato dall’elevata inflazione e dalla prospettiva di un minore supporto dalle banche centrali.
In Europa (inclusa l’Italia) e nel Mondo il focus resta anche sull’andamento dei contagi e sulla prosecuzione della campagna vaccinale. La nuova variante Omicron si diffonde molto più facilmente ma sembra essere meno letale; quindi gli impatti sulla ripresa economica in atto dovrebbero essere gestibili.
In questo scenario, con lo spread mossosi in area 165-170 pb, sul comparto bancario sono tornati gli acquisti.
Sul Ftse Mib scatta Bper (+9,2%), che ha definito l’operazione Carige. In spolvero Banco Bpm (+2,9%), sempre al centro dei rumor sul potenziale interesse di UniCredit (+2,1%). Brilla Intesa Sanpaolo (+3,1%), con il digitale al centro della strategia del nuovo piano industriale.
Sul Mid Cap rimbalza Mps (+5,8%), in attesa delle prime mosse del neo Ad Luigi Lovaglio e di novità sulle interlocuzioni tra il Tesoro e l’UE per la proroga della presenza pubblica nel capitale.
Sullo Small Cap rallenta Carige (-0,1%), per cui è stata trovata una soluzione con l’ingresso nel gruppo Bper.