Generali, nell’ambito della prevista incorporazione di Cattolica (di cui detiene l’84,475% a seguito dell’Opa finalizzata nei mesi scorsi), ha allo studio la creazione di una newco con marchio Cattolica tramite lo scorporo di alcuni asset della compagnia veronese e di Generali Italia nei danni, settore in cui il Leone di Trieste ha acquisito il primato in Italia con il deal.
L’indiscrezione viene riportata da MF, secondo cui l’iter è stato avviato e l’intenzione è di chiudere entro fine 2022.
Il prossimo 23 febbraio si dovrebbe tenere un cda chiamato a scegliere i consulenti che si dovranno occupare della fairness opinion per arrivare a stabilire il prezzo del concambio. Il giornale cita Citigroup, mentre per Kpmg potrebbe esserci il problema legato alla recente nomina di revisore dei conti di Cattolica.
Secondo quanto si apprende dal quotidiano, al vaglio ci sarebbe l’avvio di una Newco destinata a nascere dallo scorporo di una serie di asset che fanno capo a Cattolica, nello specifico nel segmento danni, a cui potrebbero aggiungersi qualche asset di Generali Italia.
In particolare, la nuova entità si focalizzerebbe sul ramo danni, mantenendo il brand Cattolica e continuando a valorizzare il territorio veronese (sede di Cattolica) e i livelli occupazionali. Il segmento vita, invece, rimarrebbe in capo a Generali Italia.
Generali, inoltre, potrebbe valutare la possibilità di cedere alcuni asset non ritenuti core entrati nel perimetro con l’acquisizione di Cattolica, tra cui CattRe, attiva nei rischi non tradizionali.
Intorno alle 11:00 a Piazza Affari le azioni Generali segnano un rialzo dello 0,6% a 18,81 euro, mentre i titoli Cattolica registrano un progresso del 3,9% a 5,95 euro. L’indice di settore guadagna lo 0,5 per cento.