Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un calo del 2% e al di sotto dell’analogo indice europeo (-1%), risentendo dello stop del comparto bancario (-2,9%) e tenendo meglio del Ftse Mib (-2,3%).
In primo piano restano le tensioni internazionali tra Russia e Occidente sulla questione Ucraina, dopo l’attacco russo nel Paese ordinato dal presidente Vladimir Putin. Condanne unanimi per l’azione del Cremlino sono arrivate dalle potenze occidentali, che hanno varato pesanti sanzioni contro Mosca, con gli Usa e l’UE in testa. Sullo sfondo resta la speranza di trovare una soluzione facendo ricorso alla diplomazia.
Una situazione che accentua le preoccupazioni per la crescita dell’economia globale, già minacciata dall’elevata inflazione e dalla prospettiva di un minore supporto da parte delle banche centrali.
La risalita del settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, inclusa sul Mid Cap Anima (-6,2%), reduce dalla raccolta netta di febbraio.
Sul listino principale frena Nexi (-3,4%), entrata in trattative esclusive con Bper per l’acquisizione del merchant acquiring. In rosso Exor (-1,1%), che secondo rumor potrebbe effettuare un investimento nel settore healthcare.
Sul Mid Cap rallenta doValue (-6,6%), alle prese con l’implementazione del nuovo piano industriale, così come Banca Ifis (-1,8%) e illimity (-0,6%).
Sullo Small Cap sottotono Banca Intermobiliare (-0,4%), che prosegue il percorso di rilancio previsto nel piano strategico e con l’azionista di riferimento Trinity che lancerà un’Opa.