Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un -1,6%, al di sotto del corrispondente europeo (-0,8%) e del Ftse Mib (-1,4%).
La tregua dichiarata dal Cremlino per consentire l’apertura dei corridoi umanitari, nel giorno del terzo round di trattative con l’Ucraina, ha parzialmente risollevato il sentiment, ma il conflitto e le sanzioni contro Mosca mantengono elevata l’incertezza e sempre più aziende stanno ritirando le proprie attività dalla Russia.
Il possibile embargo verso il petrolio russo da parte dell’amministrazione statunitense ha spinto momentaneamente le quotazioni del greggio sui massimi. Il rally delle materie prime coinvolge anche metalli, cereali e gas, facendo aumentare le preoccupazioni per uno stallo della crescita in contemporanea con un’elevata inflazione. Dinamica che mette sotto pressione le banche centrali (tra cui la Bce, che si riunirà giovedì), chiamate a contrastare le pressioni sui prezzi senza penalizzare eccessivamente l’economia e i mercati finanziari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si è attestato a 161 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,59%.
Tornando al comparto utility di Piazza Affari, tra le big sopra la parità Snam (+0,8%) ed Hera (+0,5%).
Nell’ambito delle società partecipate da Enel (-1,9%), da segnalare che la Soprintendenza alle Imprese Colombiana ha approvato il processo di fusione che coinvolge le società Emgesa, Codensa, Enel Green Power Colombia, ed ESSA2 (controllate in Centro America) per formare un’unica società denominata Enel Colombia.
La fusione considera tutti gli asset del Gruppo Enel in Colombia, Costa Rica, Panama e Guatemala. Inoltre, facilita la ristrutturazione societaria tra Enel Américas (57,345%), Grupo Energía de Bogotá (42,515%) e altri azionisti di minoranza (0,140%). Ciò si basa su un accordo quadro di investimento firmato con il GEB nel gennaio 2021.
Tra le società a media e piccola capitalizzazione fanno meglio Alerion (+0,7%) e Acsm Agam (0,0%)
EEMS (-1,7%) ha reso noto che, in seguito all’aumento di capitale a fronte delle richieste di conversione del prestito obbligazionario convertibile riservato a Nice & Green, lo statuto aggiornato della società è stato iscritto nel Registro delle Imprese in data 3 marzo 2022.