Nel 2021 Beghelli ha realizzato ricavi per 148 milioni, in crescita del 16,2% rispetto al 2020. Il settore illuminazione ha segnato un +12,3% a 137,5 milioni, con un incremento sostenuto dalla normalizzazione del quadro economico congiunturale, dopo il forte impatto negativo avvenuto nell’anno 2020 a causa della pandemia da Covid-19.
I ricavi del settore Altre attività sono stati pari a 10,5 milioni, più che raddoppiato rispetto al 2020 grazie soprattutto alle vendite dei nuovi prodotti per la sanificazione dell’aria (“SanificaAria Beghelli”), che hanno avuto un ottimo riscontro di mercato.
Il fatturato estero è aumentato del 9,1% a 69,9 milioni con una crescita più pronunciata nell’area europea, portando l’incidenza della componente estera sul totale delle vendite consolidate al 47,3%, rispetto al 50,3% dell’esercizio precedente.
L’Ebitda ha segnato un +86% a 15,1 milioni con una marginalità salita al 10,2% (+380 punti base), includendo proventi non ricorrenti per 1,7 milioni di cui circa 1,3 milioni di plusvalenza derivante dalla vendita, rientrante nel piano di dismissione degli asset non strategici, dello stabilimento di proprietà della società Beghelli North America (USA).
La dinamica dell’Ebitda ha beneficiato dell’incremento dei margini industriali in percentuale rispetto ai ricavi dovuto all’aumento dei prezzi di listino effettuato dalla Capogruppo, alla riduzione dei costi di produzione e ad un miglior mix di vendita dei prodotti.
Tali effetti positivi hanno più che compensato l’incremento del costo del lavoro determinato dalla normalizzazione delle attività e dell’incremento dei ricavi, con conseguente minor ricorso, per le società italiane, alla Cassa integrazione straordinaria da Covid-19, e i maggiori costi pubblicitari a supporto della vendita dei prodotti per la sanificazione dell’aria.
L’Ebit è passato in positivo per 6,8 milioni rispetto al dato negativo per 2,3 milioni del 2020, complici anche i minori ammortamenti e svalutazioni.
L’esercizio si è chiuso con un utile netto dei soci pari a 3,1 milioni, rispetto alla perdita di 8,9 milioni del 2020, beneficiando anche di una riduzione degli oneri finanziari e delle svalutazioni di attività finanziarie ed infine dalla rilevazione di componenti fiscali non ricorrenti con un impatto positivo per 0,5 milioni prevalentemente riconducibili al recupero parziale dei crediti per imposte anticipate svalutate nel corso dei precedenti esercizi.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è diminuito a 43 milioni dai 55 milioni al 31 dicembre 2020, beneficiando, oltre che dei flussi generati dalla gestione operativa, anche dello svincolo del conto vincolato ove era depositato il saldo del corrispettivo derivante dalla vendita della partecipazione in Beghelli Canada (+2,1 milioni), dell’incasso della vendita dello stabilimento della società Beghelli North America (+2,4 milioni ) e degli impianti fotovoltaici per circa 1,2 milioni.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, per il 2022 Beghelli prevede un incremento dei ricavi consolidati rispetto all’esercizio 2021, accompagnati da un miglioramento dell’Ebitda, con livelli di indebitamento finanziario in riduzione, in un quadro complessivo di sostenibilità del proprio business.
Con riferimento all’attuale guerra in Ucraina, il management ritiene che il Gruppo non dovrebbe subire impatti negativi di rilievo, né sotto il profilo commerciale, non essendo direttamente presente in tale mercato e non approvvigionandosi dal medesimo, né sotto il profilo finanziario, non essendo esposto verso imprese clienti residenti Russia.
Al momento, precisa il comunicato, non si è in grado di valutare eventuali impatti indiretti negativi derivanti dalle sanzioni adottate nei confronti della Russia, quali aumenti costi delle materie prime ed energetici derivanti dal protrarsi della guerra in Ucraina. Si ritiene tuttavia, per quanto sopra richiamato, che tali potenziali effetti negativi non dovrebbero compromettere l’equilibrio economico e finanziario del Gruppo.