Exor ha archiviato il 2021 con un utile netto di 1.717 milioni (perdita netta di 30 milioni nel 2020 a seguito degli impatti del Covid-19 sui risultati delle partecipate), grazie alla performance positiva delle partecipate (3.009 milioni), parzialmente compensata da una perdita non ricorrente (504 milioni) derivante dal deconsolidamento di Fca a seguito della fusione con Psa e dall’effetto dell’accordo transattivo raggiunto con l’Agenzia delle Entrate per 744 milioni (di cui 101 milioni come interessi passivi).
Il NAV per azione e il NAV totale, al 31 dicembre 2021, sono saliti rispettivamente a 132,41 dollari (+29,7% rispetto a fine 2020) e a 31.069 milioni di dollari (+29,2% rispetto al 31 dicembre 2020).
Le partecipazioni valutate a patrimonio netto hanno generato un utile netto di 3.088 milioni (79 milioni nel 2020), con un apporto positivo di 1.905 milioni da parte di Stellantis (nata dalla fusione tra Fca e Psa e riferito al periodo 17 gennaio-31 dicembre 2021), di 8 milioni da parte di Fca (nel periodo 1-16 gennaio 2021, 8 milioni nel 2020), di 580 milioni da parte di PartnerRe (181 milioni nel 2020), di 398 milioni da parte di Cnh (-176 milioni nel 2020), di 201 milioni da parte di Ferrari (146 milioni nel 2020), di 11 milioni da parte di The Economist Group (13 milioni nel 2020), di 111 milioni da parte di Exor Seeds (19 milioni nel 2020) e di 22 milioni da parte di Christian Loubotin (1° maggio-31 dicembre 2021, non presente nel 2020).
Negativo per 137 milioni l’apporto da parte di Juventus (-98 milioni nel 2020) e per 31 milioni da parte di Gedi (-11 milioni nell’anno precedente, riferito al periodo 1° maggio-30 giugno, dopo che Exor ha completato nei mesi scorsi l’acquisizione del controllo).
Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2021 la posizione finanziaria netta della holding risulta negativa per 3.924 milioni (-3.251 milioni a fine 2020), riflettendo i dividendi derivanti dagli investimenti (1.208 milioni), in parte compensato dagli investimenti (1335 milioni) e dal pagamento dei dividendi (100 milioni). Il patrimonio netto si attesta a 16.759 milioni (13.090 milioni al 31 dicembre 2020).
Per quanto riguarda la composizione del Gross Asset Value, al 31 dicembre 2021 il 20,7% fa riferimento a Stellantis, il 28% a Ferrari, il 22,4% a PartnerRe, il 17,4% a Cnh, l’1,5% a Juventus e il 10% ad altro.
Exor è una holding senza uno specifico business di riferimento, a capo di un gruppo diversificato e non integrato che opera in diversi segmenti e non esercita attività di direzione e coordinamento sulle proprie controllate, che operano in modo completamente indipendente.
Exor ritiene che i dati e le informazioni previsionali delle società controllate e collegate
non siano significativi o idonei a fornire indicazioni sull’andamento economico prospettico della holding né rappresentino una previsione o una stima dei risultati della società.
Pertanto, nel valutare le prospettive future di Exor, non è possibile fare affidamento sui dati e sulle informazioni prospettiche pubblicate dalle suddette controllate e collegate.
Exor non prepara bugdet o business plan, né pubblica dati previsionali o dati sulla base dei quali è possibile calcolare dati previsionali.
“Exor riconosce l’elevata incertezza circa la durata, l’esito e le conseguenze a lungo termine del conflitto tra Russia e Ucraina. L’effetto complessivo di questi fattori sull’attività di Exor non può essere stimato con un grado sufficiente di fiducia, ed Exor continuerà a monitorare da vicino gli sviluppi”, si legge in una nota.
“Le filiali di Exor hanno svolto attività in giurisdizioni che possono essere soggette a sanzioni commerciali o economiche e tali sanzioni potrebbero essere estese. Exor e le sue sussidiarie continueranno a rispettare e attuare regimi sanzionatori o altre leggi o regolamenti simili”, continua la nota.