Il Ftse Italia Banche termina l’ottava con un ribasso dell’1,9% e al di sopra dell’analogo indice europeo (-2,9%), non impedendo però al Ftse Mib (+1,4%) di chiudere in territorio positivo.
In primo piano restano le tensioni internazionali tra Russia e Occidente sulla questione Ucraina, dopo l’attacco russo nel Paese ordinato dal presidente Vladimir Putin. Condanne unanimi per l’azione del Cremlino sono arrivate dalle potenze occidentali, che hanno varato pesanti sanzioni contro Mosca, con gli Usa e l’UE in testa. Sullo sfondo resta la speranza di trovare una soluzione facendo ricorso alla diplomazia.
Una situazione che accentua le preoccupazioni per la crescita dell’economia globale, già minacciata dall’elevata inflazione.
In questo scenario, con lo spread che ha oscillato in area 150-155 pb, il comparto bancario ha archiviato una settimana negativa.
Sul Ftse Mib frenano, tra le altre, UniCredit (-1,9%), che ha rassicurato sugli impatti legati alla presenza in Russia e che incorporerà Cordusio Sim, e Bper (-1,2%), concentrata sull’operazione Carige.
Sul Mid Cap stop per Mps (-1,3%), in attesa delle prime mosse del neo Ad Luigi Lovaglio e di novità sulle interlocuzioni tra il Tesoro e l’UE per la proroga della presenza pubblica nel capitale. Realizzi su Popolare di Sondrio (-0,9%), su cui Scope ha confermato il rating e migliorato l’outlook.
Sullo Small Cap seduta incolore per Carige (-1,4%), per cui è stata trovata una soluzione con l’ingresso nel gruppo Bper. Vola Banca Finnat (+22,5%), con la famiglia Nattino che riorganizzerà l’assetto proprietario e poi lancerà un’Opa a 0,31 euro finalizzata al delisting.