Ieri il Ftse Italia Servizi Finanziari ha riportato un -1,5% in linea con l’analogo indice europeo (-1,5%) ma al di sotto del Ftse Mib (-1%).
Il sentiment rimane perlopiù condizionato dalle mosse delle banche centrali, dalla earning season statunitense oltre che dall’evoluzione della guerra in Ucraina. Il Fondo Monetario Internazionale ha intanto tagliato le previsioni sul Pil globale del 2022 dal 4,4% al 3,6% e quelle sulla crescita italiana dal 3,8% al 2,2%.
Seduta di vendite sulle big. Resiste meglio Exor (-0,5%) che, in relazione alla prima tranche del programma di buyback lanciata lo scorso 8 marzo, dall’11 al 14 aprile 2022, ha acquistato 84.912 azioni proprie per complessivi 5,7 milioni. A seguito di suddetti acquisti, nell’ambito di suddetta tranche, la società ha investito 40,1 milioni per 601,884 azioni ordinarie proprie. Al 14 aprile 2022, la holding detiene complessivamente 9.874.962 azioni proprie pari al 4,10% del capitale sociale.
Tra le small, LVenture (+6,5%), operatore di Early Stage Venture Capital che investe in startup digitali ad elevato potenziale di crescita, ha avviato l’iter per la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato per massimi 2 milioni da parte di Compagnia Padana per Investimenti, realtà che investe in iniziative innovative, con un alto profilo industriale, in una prospettiva fortemente imprenditoriale e di lungo termine.