Banche (+5,8%) – Balzo di Unicredit (+10,8%)

Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo del 5,8%, rispetto al +2,9% dell’analogo indice europeo e al +2,8% del Ftse Mib.

Finale positivo per le borse europee, malgrado il report di aprile sui prezzi al consumo statunitensi abbia evidenziato un rallentamento inferiore alle attese (da 8,5% a 8,3% contro l’8,1% stimato), lasciando aperto il dibattito sulle prossime mosse della Federal Reserve. La banca centrale americana, infatti, potrebbe decidere di alzare i tassi in maniera più aggressiva per contrastare le persistenti pressioni sui prezzi.

In Europa, Christine Lagarde ha confermato l’aspettativa di una conclusione degli acquisti netti di asset all’inizio del terzo trimestre e di un rialzo dei tassi qualche tempo dopo da parte della Bce.

Intanto aumenta l’inflazione anche in Cina, mentre la flessione dei contagi da Covid a Shanghai fa ben sperare per un allentamento dei lockdown.

L’euro recupera leggermente terreno, portandosi a quota 1,055 dollari, mentre lo spread Btp-Bund scende sotto i 190 punti base, con il rendimento del decennale italiano sotto il 2,9%.

Tornando al settore creditizio, sul Ftse Mib avanza in particolare Unicredit (+10,8%) dopo l’annuncio dell’avvio della prima tranche del piano di buyback per 1,58 miliardi.

Mediobanca (+0,4%) ha approvato i risultati dei primi nove mesi dell’esercizio 2021-2022, che evidenziano ricavi aumentati del 9% a/a a 2.147 milioni, con un margine di interesse salito del 3% a/a a 1.106 milioni e commissioni che hanno messo a segno un progresso del 13% a/a a 645 milioni. L’utile netto si è attestato a 716 milioni (+19% a/a), con un ROTE adjusted al 10% (9% a marzo 21).

Fra le Mid Cap, Banca Popolare di Sondrio (+2,1%) ha diffuso i risultati del primo trimestre. Inoltre il Cda ha confermato nella carica di Presidente, per il triennio 2022-2024, Francesco Venosta.

Credem (+2,3%) ha deciso di rimborsare anticipatamente un prestito obbligazionario da 100 milioni.

Tra le small, Carige (flat) archivia il primo trimestre 2022 con un margine operativo lordo positivo per 20,3 milioni (1,8 milioni nel pari periodo del 2021), confermando il trend di progressivo recupero della marginalità evidenziato nella seconda metà del 2020 e 2021.