Pop. di Sondrio – Commissioni nette a 91,5 milioni (+7,9% a/a) e costo del rischio contenuto a 35 punti base nel 1Q 2022

Nel 1Q 2022 il margine di interesse del gruppo si è attestato a 156,2 milioni, in aumento del 20,8% rispetto al pari periodo del 2021.

Al suo interno, spicca il contributo derivante dal portafoglio titoli di proprietà, grazie alla significativa presenza di titoli di tipo inflation-linked il cui flusso cedolare ha permesso di beneficiare del forte incremento del tasso di inflazione. In aumento anche la marginalità riferita alla clientela che ricomprende l’apporto, per circa 5,5 milioni, derivante dall’attività di acquisizione dei crediti fiscali.

Le commissioni nette da servizi hanno cifrato 91,5 milioni, in aumento del 7,9% a/a, sostenute dal collocamento di prodotti di risparmio gestito (+10%) e dalle commissioni rivenienti dai servizi di incasso e pagamento.

Il risultato dell’attività finanziaria è stato negativo per 16,5 milioni, vs 32,1 milioni consuntivati nel periodo di confronto caratterizzato da un andamento particolarmente positivo dei mercati finanziari. Tale risultato sconta soprattutto le minusvalenze registrate sul portafoglio obbligatoriamente valutato al fair value e, in via marginale, sul portafoglio azionario.

Il margine d’intermediazione segna un calo del 6,3% a 231,4 milioni.

Le rettifiche di valore nette si riducono del 5,5% a 27,3 milioni e nel rapporto con i finanziamenti netti verso clientela (31.473 milioni), esprimono un costo del credito dello 0,35% (vs 0,43% del 31 dicembre 2021).

Il risultato netto della gestione finanziaria si è attestato a 204,1 milioni, in calo del 6,4% sul pari periodo del 2021.

I costi operativi registrano un aumento del 9,9% a 153,7 milioni, un andamento che sconta in particolare l’incremento del costo del personale in relazione alla crescita dell’organico e  le maggiori spese amministrative tra le quali spiccano gli accresciuti oneri per la stabilizzazione del Sistema bancario pari a 30 milioni rispetto a 20 milioni nel 2021.

il cost-income ratio, calcolato come rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione, risulta pari al 66,4% dal 54,1% del 31 dicembre 2021.

Il risultato della gestione operativa si è attestato a 50,4 milioni.

L’utile netto di periodo riporta una contrazione del 32% a/a a 40,3 milioni, una dinamica che nel complesso a fronte dell’incremento dei proventi dell’attività bancaria caratteristica che si attestano a 247,7 milioni (+15,7% rispetto al 31 marzo 2021; margine di interesse +20,8% e commissioni nette +7,9%), sconta oneri per la stabilizzazione del Sistema bancario per 30 milioni e un risultato negativo dell’attività finanziaria per 16,5 milioni.

Dal lato patrimoniale, nel confronto con i volumi di fine 2021, la raccolta diretta si attesta a 37.694 milioni (-4,1%). La raccolta indiretta, influenzata dalla negativa dinamica dei mercati, assomma a 39.769 milioni (-3%).

Il risparmio amministrato si riduce del 3,3% a 33.048 milioni, mentre il risparmio gestito è risultato pari a 6.721 milioni (-1,1%) evidenziando una raccolta netta positiva per oltre 270
milioni.

La raccolta assicurativa somma 1.948 milioni (+2%). La raccolta complessiva da clientela segna un calo del 3,4% a 79.411 milioni.

I finanziamenti netti verso clientela, somma di quelli valutati al costo ammortizzato e
di quelli valutati al fair value con impatto a conto economico, ammontano a 31.473
milioni (+1,3%).

I crediti deteriorati netti si riducono del 4,5% a 799 milioni, con un’incidenza sul totale finanziamenti netti pari al 2,54%, in ulteriore calo rispetto al 2,69% di fine 2021. Il livello di copertura si incrementa posizionandosi al 56,80% dal 55,39% dello scorso esercizio.

Le sofferenze nette risultano pressocché stabili a 192 milioni (-0,3%), con un’incidenza sul totale finanziamenti verso clientela dello 0,61%, sostanzialmente invariata rispetto a fine 2021. Il grado di copertura delle stesse è risultato pari al 74,77% rispetto al 73,90% a fine anno 2021.

I ratios patrimoniali si confermano su livelli particolarmente elevati e ampiamente
superiori rispetto ai requisiti regolamentari richiesti. Nella versione phased-in, il
CET1 Ratio e il Tier1 Ratio si posizionano al 15,3%, mentre il Total Capital ratio si
attesta al 18,1%. I predetti valori non includono l’utile di periodo.

Il Leverage Ratio al 31 marzo 2022 è pari, applicando i criteri transitori in vigore per il
2022 (phased in), al 5,53% e, in funzione dei criteri previsti a regime (fully phased), al
5,21%.