Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo dell’1,2%, rispetto al -0,3% dell’analogo indice europeo e al -0,7% del Ftse Mib.
Chiusura in rosso per le borse europee, in scia ai persistenti timori legati all’elevata inflazione e alle prossime mosse delle banche centrali, mentre in Europa tiene banco la questione energetica con la riduzione delle forniture di gas russo che ha fatto schizzare la materia prima.
I dati americani sui prezzi alla produzione hanno evidenziato un incremento annuo dell’11%, oltre il consensus, dopo i dati superiori alle attese sui prezzi al consumo, alimentando il dibattito sulla possibilità che la Fed intervenga in maniera più aggressiva per contrastare l’inflazione.
L’euro scende ancora a quota 1,04 dollari, mentre lo spread Btp-Bund si riduce a circa 185 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,7%.
Tornando al settore creditizio, sul Ftse Mib avanzano in particolare Unicredit (+2,9%) e Bper (+2,4%).
Moody’s ha migliorato i rating di Banco BPM (+0,8%) di un notch, grazie ai risultati raggiunti dal Gruppo soprattutto in termini di asset quality, derisking e solida posizione patrimoniale.
Positive le Mid Cap, contrastate le small tra cui Banca Finnat (-0,3%) che ha archiviato il primo trimestre 2022 con un margine d’intermediazione pari a 16,2 milioni, in calo del 4,1% a/a.