Commissione UE – Piano REPowerEU: già disponibili 225 miliardi di prestiti nell’ambito del RRF

Per centrare gli obiettivi di REPowerEU, da poco presentato dalla Commissione europea, servono 210 miliardi di investimenti supplementari entro il 2027, in un’ottica di indipendenza e sicurezza future.

Inoltre tagliare le importazioni di combustibili fossili dalla Russia può far risparmiare agli Stati membri quasi 100 miliardi all’anno. Questi investimenti devono essere sostenuti dal settore pubblico e privato a livello nazionale, transfrontaliero e dell’UE.

A sostegno di REPowerEU sono già disponibili 225 miliardi sotto forma di prestiti nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF).

La Commissione ha infatti adottato atti giuridici e orientamenti a uso degli Stati membri sulla modifica e l’integrazione dei piani per la ripresa e la resilienza nel contesto di REPowerEU.

La Commissione propone inoltre di aumentare la dotazione finanziaria dell’RRF di 20 miliardi sotto forma di sovvenzioni, provenienti dalla vendita di quote di emissioni del sistema ETS attualmente detenute nella riserva stabilizzatrice del mercato. L’asta dovrebbe svolgersi in modo da non perturbare il mercato. Oltre a ridurre le emissioni e l’uso dei combustibili fossili, infatti, l’ETS serve anche a raccogliere i fondi necessari per raggiungere l’indipendenza energetica.

L’attuale quadro finanziario pluriennale prevede già che la politica di coesione sostenga progetti di decarbonizzazione e transizione verde con investimenti fino a 100 miliardi nelle energie rinnovabili, nell’idrogeno e nelle infrastrutture.

Attraverso trasferimenti volontari all’RRF potrebbero essere messi a disposizione altri 26,9 miliardi dai fondi di coesione e 7,5 miliardi dalla politica agricola comune. La Commissione raddoppierà i finanziamenti destinati all’invito a presentare proposte su larga scala del Fondo per l’innovazione in calendario per l’autunno 2022, portandoli a circa 3 miliardi.

Le reti transeuropee nel settore dell’energia (TEN-E) hanno contribuito a creare nell’UE un’infrastruttura del gas resiliente e interconnessa. Per integrare i progetti inclusi nell’elenco dei progetti di interesse comune (PIC) e compensare appieno la futura perdita di importazioni di gas russo sono necessarie infrastrutture supplementari per il gas di portata limitata, che secondo le stime richiederanno circa 10 miliardi di investimenti.

È possibile soddisfare le esigenze di sostituzione del prossimo decennio senza restare vincolati ai combustibili fossili, creare attivi non recuperabili o pregiudicare le nostre ambizioni climatiche.

Per adattare la rete elettrica alle esigenze future sarà fondamentale anche imprimere un’accelerazione ai PIC nel settore dell’energia: il meccanismo per collegare l’Europa fornirà sostegno in tal senso e la Commissione ha pubblicato un nuovo invito a presentare proposte con un budget di 800 milioni, cui ne seguirà un altro all’inizio del 2023.