Servizi finanziari (+2,1%) – Brillante Nexi (+7%) nei cinque giorni

Nelle sedute dal 23 al 27 maggio il Ftse Italia Servizi Finanziari ha riportato complessivamente un +2,1%, facendo meglio dell’analogo indice europeo (+0,9%) e in linea al Ftse Mib (+2,2%), beneficiando della brillante ottava del comparto bancario (+5,3%).

Settimana positiva per l’azionario, con Piazza Affari solo parzialmente frenata dallo stacco delle cedole di 19 big cap. L’attenzione si è focalizzata sulle indicazioni delle società e delle banche centrali, impegnate a contrastare l’inflazione in un contesto minacciato dalla guerra in Ucraina e dai lockdown in Cina.

I verbali della Fed hanno rafforzato l’ipotesi di due rialzi dei tassi da 50 punti base nelle prossime riunioni di giugno e luglio, mentre la Bce dovrebbe effettuare un primo aumento del costo del denaro a partire da luglio, con l’obiettivo di portare i tassi fuori dall’area negativa entro fine settembre.

Per quanto riguarda i dati macroeconomici, il PIL annualizzato statunitense del primo trimestre 2022 è stato rivisto al ribasso a -1,5% e gli indici PMI preliminari di maggio dell’Eurozona e degli Usa hanno deluso le attese.

L’euro/dollaro è risalito in area 1,07 dollari, mentre lo spread Btp-Bund si è ridotto a circa 190 bp, con il rendimento del decennale italiano in area 2,9%.

Sul listino principale, svetta Nexi (+7%).

Exor (+5,1%), in relazione alla prima tranche del programma di acquisto di azioni proprie lanciata l’8 marzo scorso, dal 16 al 19 maggio 2022 ha acquistato azioni proprie che hanno incrementato a 90,5 milioni il totale investito a quella data, pari a 10.649.443 azioni proprie ordinarie che rappresentano il 4,42% del capitale sociale.

Gli azionisti di Poste Italiane (+4,5%) hanno approvato il bilancio al 31 dicembre 2021 e deliberato un dividendo di 0,590 euro per azione e un buy back fino a 40 milioni.

Banca Generali (+0,7%) ha staccato la prima tranche da 1,15 euro del dividendo a valere sull’utile 2021, pari a 1,95 per azione. Questa prima tranche verrà pagata per il prossimo 25 maggio. La seconda tranche, di 0,80 euro, avrà data di stacco il 20 febbraio 2023 e data di pagamento il 22 febbraio.

Tra le mid fa meglio doValue (+5,1%) che ha ricevuto da Borsa Italiana il via libera all‘ammissione alle negoziazioni delle proprie azioni ordinarie sul segmento Euronext STAR Milan dal prossimo 3 giugno.

Altamira Asset Management Cyprus, controllata di doValue, ha firmato un memorandum of understanding con una affiliata di Cerberus Capital Management per la gestione esclusiva di un portafoglio di non-performing loans originati a Cipro per un Gross Book Value (GBV) di circa 2,2 miliardi.

Bene anche illimity che guadagna il 3,1%.

Banca Ifis (-0,5%) ha ricevuto dalla Banca d’Italia la notifica di conclusione del periodico processo di revisione prudenziale (“SREP decision”) condotto sul Gruppo, alla luce del quale i requisiti di capitale sono risultati ampiamente superiori alle indicazioni di Banca d’Italia.

Tra le small, i soci di Banca Sistema (+2,8%) Società di Gestione delle Partecipazioni in Banca Sistema, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e Fondazione Sicilia hanno sciolto il patto parasociale per risoluzione consensuale in quanto esaurita la funzione del patto stesso, consistente principalmente nella nomina del Collegio Sindacale di cui non è previsto il rinnovo entro il termine di scadenza del patto. 

Tra le peggiori Gequity (-8,3%) che ha archiviato il 2021 con una perdita netta di 2,7 milioni (-65mila euro nel 2020), dopo oneri finanziari netti per 1,1 milioni.

Il Cda ha aggiornato il Business Plan 2021-2026 del Gruppo, che prevede una crescita dei ricavi consolidati fino a 9,4 milioni nel 2026 (Cagr: +11,2%) e un incremento dell’Ebitda fino a 1,9 milioni nel 2026 (Cagr: +53,5%) e dell’Ebitda margin a fine piano al 20,9%.

Infine, secondo i dati forniti da Assogestioni, ad aprile l’industria del risparmio gestito ha registrato una raccolta netta negativa per circa 2 miliardi (-0,9 miliardi a marzo 2022). Il patrimonio gestito ammonta a 2.427 miliardi, per l’effetto combinato della raccolta e della flessione dei mercati, che l’Ufficio studi Assogestioni quantifica in circa -2,3%.