Utility (-1%) – Tiene Italgas (+0,3%) nella settimana del Piano 2022-2028

Nelle sedute dal 13 al 17 giugno il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato complessivamente un -1%, comunque al di sopra del corrispondente europeo (-4,4%) e del Ftse Mib (-3,2%).

In settimana l’attenzione si è focalizzata prevalentemente sulle banche centrali, con l’inasprimento della politica monetaria che ha riacceso i timori di recessione.

La Fed ha alzato i tassi di 75 punti base e ha annunciato un altro intervento deciso a luglio, ribadendo la volontà di contrastare l’inflazione. La BoE ha incrementato il costo del denaro dello 0,25% aprendo a interventi superiori mentre la banca centrale svizzera ha aumentato a sorpresa il tasso sui depositi.

La Bce, invece, ha varato misure volte a contenere l’impennata dei rendimenti obbligazionari, consentendo di allentare le tensioni sullo spread Btp-Bund.

Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund è sceso sotto i 200 base con il rendimento del Btp al 3,9% circa.

Tornando al comparto utility di Piazza Affari, tra le big resiste alle vendite Italgas (+0,3%) ha presentato il Piano Strategico 2022-2028 da cui, tra gli altri, emergono 8,6 miliardi di investimenti per completare la trasformazione digitale degli asset e continuare a giocare un ruolo di primo piano nel raggiungimento dei target climatici Ue.

Inoltre, il Gruppo Italgas per il 2022 prevede investimenti tecnici tra 700 e 750 milioni e ricavi adjusted superiori a 1,4 miliardi, con un EBITDA adjusted di 1,00-1,03 miliardi e un EBIT adjusted tra 570 e 590 milioni.

Enel (-0,7%) ha sottoscritto due accordi, rispettivamente con PJSC Lukoil e il Closed Combined Mutual Investment Fund “Gazprombank-Frezia”, per la cessione dell’intera partecipazione del 56,43% detenuta in Enel Russia, per un corrispettivo totale di circa 137 milioni.

Inoltre ha avviato un buy back legato alla sostenibilità a servizio del Piano di incentivazione di lungo termine per il 2022 destinato al management di Enel e/o di società controllate. Il potenziale esborso è stimato in circa 15 milioni.

Terna (-0,9%) è stata inclusa per il secondo anno consecutivo nel MIB ESG e ha concluso il programma di acquisto azioni proprie.

Fincantieri e Renovit, società controllata da Snam (-2,1%) e partecipata da CDP Equity che opera nel settore dell’efficienza energetica, hanno firmato un accordo per la realizzazione di impianti fotovoltaici in 5 siti produttivi italiani di Fincantieri, con l’obiettivo di assicurare un risparmio sulla spesa energetica e di contribuire ai più ampi obiettivi di abbattimento delle emissioni di gas a effetto serra.

Standard Ethics ha alzato il Corporate Rating di A2A (-2,8%) a “EE+” dal precedente “EE” con Outlook “Positivo”.

Hera (-4,5%) per il secondo anno consecutivo si è confermata al primo posto nell’Integrated Governance Index.

Tra le mid in coda ERG (-3,8%), il cui socio di controllo, la holding della famiglia Garrone-Mondini, e IFM Investors hanno deciso di formare una partnership strategica di lungo termine per consolidare la posizione del gruppo quale attore chiave nella transizione energetica. IFM acquisterà inizialmente il 35% di una nuova holding che deterrà il 62,5% di ERG.

Tra le small, Edison (-6,5%) che ha inaugurato un nuovo parco eolico a Mazara del Vallo (TP). Con questo nuovo impianto da 45 MW di potenza complessiva e in grado di generare 125 GWh l’anno, la società supera 1GW di capacità eolica installata.