DHH – Dal Sud-Est Europa punta a fornire soluzioni cloud in nuovi mercati

Fin dalla sua fondazione, nel 2015, DHH ha concentrato il proprio focus sulle economie emergenti del Sud-Est Europa, nei Paesi dell’area adriatica e balcanica, caratterizzati da un livello di digitalizzazione inferiore alla media dell’Unione Europea e da maggiori tassi di crescita. Oggi il Gruppo è presente in Italia, Svizzera italiana, Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia e Bulgaria, con oltre 120.000 clienti a cui fornisce soluzioni di cloud computing in modalità SaaS/PaaS/IaaS. Nei prossimi mesi il Gruppo continuerà a consolidare il proprio posizionamento nelle geografie già presidiate con operazioni di follow on e al tempo stesso proverà a replicare al di fuori dei confini continentali quanto realizzato in Europa, entrando in nuovi mercati digitalmente arretrati e frammentati.

“Il Gruppo DHH è organizzato come un conglomerato tematico ed formato da diverse società”, afferma Giandomenico Sica, Presidente Esecutivo di DHH. “Pur essendo tutte attive nello stesso macro-settore del cloud, ognuna ha il proprio Ceo, una propria governance e un proprio management team e opera in maniera distinta, autonoma e indipendente”.

Di seguito viene presentata una panoramica delle società che compongono il Gruppo e dei brand con cui DHH opera sui diversi mercati.

Le realtà attive a livello nazionale, Seeweb e Tophost

“In Italia siamo presenti con Seeweb, la nostra società principale sia sul territorio nazionale sia a livello di gruppo, e con Tophost”, spiega Sica.

Seeweb è una società di cloud computing che offre prevalentemente prodotti di infrastruttura virtuale erogati in modalità IaaS (Infrastructure as a Service), oltre a un’ampia gamma di servizi IT aggiuntivi come housing e colocation, basandosi su sei datacenter fisici e una rete proprietaria in fibra ottica. “Ha un posizionamento verticale sul mondo proprio del B2B, vende prodotti di cloud computing come Cloud Server e altre soluzioni concepite per applicazioni specifiche, come il Cloud Server GPU”.

Tophost, invece, “è attiva nel mondo dell’hosting con un posizionamento di prezzo e una gamma limitata di prodotti entry level affidabili, destinati a utenti di base come microimprese e liberi professionisti. L’assistenza è automatizzata, con pochissime risorse che lavorano per la società; questo consente di mantenere lo status di provider di web hosting più conveniente in Italia, fornendo soluzioni a oltre 46.000 clienti al miglior prezzo di mercato.”

 

Le società attive negli altri mercati europei

Svizzera

“A cavallo tra l’Italia e la Svizzera italiana opera Artera, che ha un posizionamento molto simile a Seeweb a livello di offerta, ma opera nel mercato specifico del Canton Ticino e della Svizzera italiana”. Con il marchio Artera, il Gruppo fornisce servizi di fascia alta, rivolti principalmente a clienti che necessitano di servizi di web hosting di elevata affidabilità e tecnologicamente avanzati.

Slovenia

“In Slovenia siamo presenti con Webtasy, il principale operatore sloveno nel mondo dell’hosting e del cloud”, dichiara Sica.

Con oltre 27.000 clienti e una quota di mercato del 31% è infatti il protagonista del mercato locale rappresentato dai tre brand Domenca, Domovanje e Si-Shell. Domenca è un provider di registrazione di domini, mentre Domovanje e Si-Shell sono principalmente coinvolti nel campo del cloud computing. Nel FY19 sono stati introdotti sul mercato prodotti di fascia alta come WordPress e hosting ibrido.

“Webtasy ha un posizionamento generalista, spazia dalle esigenze dell’utente non professionista e della piccola o micro impresa fino a quelle esigenze delle aziende più sofisticate che necessitano di server in cloud o soluzioni più avanzate”.

Croazia

“Con lo stesso posizionamento di Webtasy siamo presenti anche in Croazia, in questo caso con un’azienda che si chiama Plus hosting”.

Plus hosting, insieme alle sue filiali, è il più grande provider di hosting locale, con il 23% della quota di mercato e il numero totale di clienti è più che raddoppiato dall’IPO, stabilendo a ca. 20.000. I tre brand di proprietà (Plus hosting, Studio4web, Infonet) offrono un’ampia gamma di servizi, dalle soluzioni di hosting a basso costo ai servizi di hosting gestito rivolti a clienti di fascia alta.

Optima Hosting, con oltre 10 anni di esperienza nel web hosting e 5.600 clienti in Croazia e in Bosnia ed Erzegovina, opera con successo sul mercato bosniaco da oltre 8 anni.

Serbia

“In Serbia siamo partiti dal business dell’hosting per poi crescere nella direzione del cloud computing e ci stiamo espandendo per coprire tutte le esigenze dei clienti professionali”.

In particolare, la divisione serba gestisce due marchi, Plus hosting e mCloud, ognuno rivolto a target diversi. Le operazioni serbe servono 6.300 clienti, che rappresentano circa il 7% del mercato.

Bulgaria

“Infine, in Bulgaria abbiamo acquisito lo scorso anno Evolink un operatore con un posizionamento differente da tutte le altre società del gruppo”, spiega Sica.

Fondata nel 2004 e con sede a Sofia, è uno dei più grandi fornitori di soluzioni IaaS della Bulgaria. Attualmente dispone di un team di 50 dipendenti e di due data center attivi a gestione diretta, entrambi situati a Sofia. Il portafoglio clienti comprende grandi aziende e operatori di telecomunicazioni.

“Evolink vende servizi di cloud, prodotti di cloud computing ma anche l’accesso a internet per le imprese ed è in grado di soddisfare esigenze specifiche come in occasione di eventi e grandi streaming. Per cui è un ibrido tra un operatore cloud e un fornitore di connettività.”

 

Margini di crescita più ampi nell’area balcanica

“Dal punto di vista dei tassi di crescita, la nostra fotografia al 31 marzo è abbastanza emblematica delle potenzialità nei diversi mercati di riferimento”.

La ripartizione geografica dei ricavi nel primo trimestre del 2022 evidenzia un’espansione del 9% in Italia, dell’11% in Slovenia, del 21% in Croazia e del 7% in Serbia. Da segnalare anche il contributo rilevante (0,7 milioni nel 1Q22) della neoacquisita bulgara Evolink.

“Nei Balcani c’è una maggiore possibilità di accelerare la crescita, figlia di una maggiore arretratezza nel processo di digitalizzazione delle imprese rispetto all’Italia. Questo fa sì che ci sia ancora ampio spazio per vendere prodotti che nel mercato italiano sono considerati ormai di base. Inoltre, nei Balcani sfruttiamo il fatto di essere leader di mercato in alcuni Paesi, come Croazia e Slovenia”.

 

L’attività di M&A e l’esperimento in India

“Per quanto riguarda le operazioni di M&A, che da sempre rappresentano il fulcro della strategia di espansione di DHH, nel breve periodo resteremo concentrati sulle geografie dove siamo già attualmente presenti, poiché vediamo uno spazio di crescita ancora significativo”, afferma il Presidente.

Al tempo stesso, “stiamo effettuando esperimenti di scouting su altri mercati extraeuropei. In passato siamo stati attivi in Africa e in Russia, recentemente abbiamo svolto un test più strutturato nel mercato indiano, dove a giugno siamo stati protagonisti della India Cloud Conference. Un successo clamoroso, non solo per il numero di iscritti – oltre 2.000 – e di partecipanti – diverse centinaia – ma soprattutto perché abbiamo usato la conferenza come occasione per promuovere la generazione di lead inbound di potenziali aziende in cui andare a investire. A distanza di pochi giorni abbiamo ricevuto 56 candidature, di cui 5-6 molto interessanti.”

“Per noi rappresenta un cambio di paradigma, perché finora l’attività di M&A è stata condotta esclusivamente lato outbound, attraverso un processo di scouting, individuazione dei potenziali target, contatto e avvio di una trattativa. Questo esperimento in India ci ha permesso da un lato di posizionarci e creare un contatto a freddo, facendo conoscere il brand e accreditandoci come operatore in un contesto nuovo. Dall’altro, ci ha resi consapevoli di poter stimolare il consolidamento dal lato inverso, inducendo le aziende a presentarsi da noi. È un esperimento che senz’altro ha dato esiti positivi e che intendiamo replicare nella stessa India e in altre zone geografiche”, conclude Sica.

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