Oil & Gas (+1,3%) – Sugli scudi Tenaris (+4,8%), bene Eni (+1,5%)

Il Ftse Mib ha chiuso a -0,2% a 21.841,88 punti. Il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale ha segnato un +1,3%, rispetto al +0,9% del corrispondente indice europeo.

Seduta in ribasso per le borse del Vecchio Continente, con Londra chiusa per festività. Gli investitori stanno valutando le dichiarazioni restrittive giunte dalle banche centrali, che hanno ribadito la necessità di ulteriori rialzi dei tassi per raffreddare l’inflazione. In settimana l’attenzione si sposterà anche su alcuni dati macro, tra cui i non farm payrolls e i Pmi cinesi, mentre in Europa tiene banco ancora la crisi energetica.

Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio sulla prospettiva dei potenziali tagli alla produzione da parte dell’OPEC+, che si riunirà il prossimo 5 settembre. L’Arabia Saudita, principale produttore dell’OPEC, la scorsa settimana ha sollevato la possibilità di tagli alla produzione, che secondo alcune fonti potrebbero coincidere con un aumento dell’offerta dall’Iran se dovesse concludere un accordo nucleare con l’Occidente.

A ciò si aggiungono i disordini in Libia nel fine settimana, che hanno suscitato la preoccupazione che il paese potesse scivolare in un conflitto in piena regola e interrompere l’approvvigionamento di petrolio dalla nazione OPEC.

Tra le big, sugli scudi Tenaris (+4,8%), seguita da Eni (+1,5%).

Saipem (+0,4%) e Quantafuel hanno firmato un memorandum d’intesa per collaborare all’industrializzazione e alla costruzione di impianti di riciclo chimico di rifiuti plastici basati sulla progettazione e la tecnologia di processo sviluppati da Quantafuel.

Nel segmento delle medie capitalizzazioni bene Saras (+2,3%), mentre fra le small cap debole Gas Plus (+0,5%).