Chiusura contrastata per le borse europee, mentre prosegue il recupero di Wall Street, con l’attenzione prevalentemente rivolta alle mosse delle banche centrali e alle tensioni geopolitiche.
A Piazza Affari il Ftse Mib archivia gli scambi in ribasso dello 0,5% a 20.852 punti al termine di un’altra seduta volatile. Debole anche l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%) mentre il Cac 40 di Parigi (+0,2%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%), il Dax di Francoforte (+0,4%) terminano sopra la parità.
Oltreoceano avanzano Dow Jones (+1%), S&P500 (+1,1%) e Nasdaq (+1%), nonostante il calo di Apple (-3,4%) in scia alle indiscrezioni secondo cui avrebbe accantonato un aumento della produzione di iPhone a causa della domanda sotto le attese.
L’inasprimento della politica monetaria in diversi Paesi per contrastare l’inflazione continua a pesare sull’outlook economico, alimentando i timori di recessione.
In giornata, la presidente della Bce Christine Lagarde ha ribadito che ci saranno diversi nuovi rialzi dei tassi nei prossimi meeting, con molti membri favorevoli ad una stretta da 75 punti base a ottobre.
La BoE, intanto, è intervenuta a sostegno dei titoli di Stato britannici, colpiti dalle vendite dopo l’annuncio del piano fiscale del Governo. L’istituto britannico effettuerà acquisti illimitati di titoli a lungo termine e ha rinviato al 31 ottobre l’asta di Gilt trentennali prevista per oggi.
Per quanto riguarda la banca centrale statunitense, invece, Raphael Bostic della Fed di Atlanta si è accodato alle posizioni da “falco” dei suoi colleghi, sottolineando la necessità di nuovi aumenti dei tassi per domare l’inflazione.
Anche le tensioni geopolitiche continuano a pesare sul sentiment. I prezzi del gas naturale in Europa sono aumentati dopo che la Russia ha dichiarato che potrebbe interrompere le forniture attraverso l’Ucraina e la Marina tedesca è stata incaricata di indagare sul sospetto sabotaggio ai gasdotti Nord Stream.
Intanto, l’UE ha proposto un nuovo ciclo di sanzioni contro Mosca, compreso un price cap al prezzo del petrolio, mentre l’esodo esodo di cittadini russi, in fuga dopo la mobilitazione del presidente Vladimir Putin, sta creando disordini ai confini.
Sul Forex l’euro/dollaro risale a 0,965 e il cambio tra biglietto verde e yen si riduce leggermente a 144,4 mentre la sterlina avanza a 1,076 dopo le mosse della BoE. Tra le materie prime accelerano le quotazioni del greggio con il Brent (+2,3%) a 86,9 dollari e il Wti (+3,1%) a 81,0 dollari, dopo il lieve calo a sorpresa delle scorte statunitensi emerso dai dati Eia.
Rendimenti in discesa sull’obbligazionario, con il decennale italiano in calo al 4,56% e lo spread Btp-Bund in discesa a 241 punti base.
Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib chiudono in vetta Tenaris (+2,9%), Hera (+2,5%) e Iveco (+1,9%) mentre arretrano Leonardo (-5,4%), Nexi (-2,9%) e Stm (-2,6%).