Oil & Gas (-0,6%) – Resiste Eni (+0,1%)

Chiusura in forte calo per le borse europee, in un clima risk-off sui mercati tra i persistenti timori legati all’elevata inflazione e al rischio recessione che hanno messo in secondo piano l’ottimismo seguito all’intervento della Bank of England.

A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un -2,4% a 20.352 punti. Il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale ha segnato un -0,6%, rispetto al -0,1% del corrispondente indice europeo.

Poco mosse le quotazioni del greggio, con gli operatori che valutano l’incertezza dell’outlook della domanda contro il possibile taglio della produzione da parte dell’Opec+ nel meeting in programma la prossima settimana.

Secondo alcune indiscrezioni, i principali membri dell’Opec+ hanno iniziato a discutere di un taglio della produzione di petrolio in occasione della riunione del 5 ottobre, in una mossa per contrastare il recente calo dei prezzi.

Il greggio si avvia infatti a registrare la prima perdita trimestrale in oltre due anni, appesantito dalla forza del dollaro e dai timori di recessione legati alle strette monetarie delle banche centrali per combattere l’elevata inflazione.

Fonti di stampa hanno riportato che la Russia probabilmente proporrà una riduzione dell’offerta di circa 1 milione di barili al giorno, con le forniture da parte di Mosca che dovranno anche scontare le sanzioni dell’Occidente.

L’Unione europea ha presentato un nuovo pacchetto di sanzioni che impedirà alle compagnie europee di inviare petrolio russo a un prezzo superiore a un tetto fissato a livello internazionale, in un’ulteriore escalation di tensioni seguite ai presunti sabotaggi al Nord Stream.

Tra le big del comparto in rosso Saipem (-2,6%) e Tenaris (-2%), mentre ha resistito poco sopra la parità Eni (+0,1%). Nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni forti vendite su Maire Tecnimont (-5,2%), mentre ha chiuso in positivo Saras (+0,8%).