Prevista una partenza in rosso per le borse europee, in un mercato in cui continua a prevalere un clima di avversione al rischio in scia alle preoccupazioni per le strette monetarie delle banche centrali e al conseguente rischio di recessione.
Chiusura in rosso venerdì a Wall Street, dopo la diffusione dei dati sull’occupazione americana più solidi delle attese e con il crollo del settore dei semiconduttori. Il Nasdaq ha perso il 3,8%, lo S&P 500 il 2,8% e il Dow Jones il 2,1%.
Tra i mercati asiatici, stamane, Hong Kong crolla del 3% e Shanghai cede l’1,4%, alla riapertura dopo la lunga pausa per la Golden Week. Chiusa Tokyo per festività.
Il Job Report Usa di settembre più solido delle attese diffuso venerdì ha rafforzato le aspettative di un quarto rialzo consecutivo dei tassi di interesse da 75 punti base da parte della Federal Reserve nell’appuntamento di novembre.
Gli operatori sono ancora intenti a digerire i commenti della scorsa settimana del presidente della Fed di New York, John Williams, secondo cui il costo del denaro dovrà salire al 4,5% nel tempo, ma il ritmo delle strette dipenderà dall’andamento dell’economia.
Gli esponenti dell’istituto di Washington hanno ribadito più volte l’atteggiamento aggressivo nella lotta all’inflazione, sottolineando che non si faranno frenare dalla volatilità nei mercati finanziari.
Il focus si sposta ora sul report sui prezzi al consumo negli Stati Uniti a settembre in uscita nei prossimi giorni, dopo che la lettura superiore alle previsioni di agosto aveva raffreddato le speranze di un rallentamento dell’inflazione.
Ulteriori indicazioni arriveranno, inoltre, dalle minute della Fed, oltre che dall’inizio della nuova stagione delle trimestrali.
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