Borse europee in calo insieme ai future di Wall Street, in un clima appesantito dai crescenti rischi di recessione. Il Ftse Mib di Milano cede l’1,7% in area 20.560 punti, negativo come il Dax di Francoforte (-1,2%), il Ftse 100 di Londra (-1,1%), il Cac 40 di Parigi (-1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1%). Ribassi intorno allo 0,8%-0,9% per i derivati sugli indici americani Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq, dopo la chiusura debole di ieri.
Il sentiment dei mercati rimane fragile in attesa delle minute della Fed di domani e dei dati americani sui prezzi al consumo in uscita giovedì, che contribuiranno a formulare le aspettative sulle prossime mosse della banca centrale statunitense. Al momento, l’ipotesi più probabile sembra quella di un altro rialzo dei tassi di 75 punti base a novembre, dopo quelli di pari entità delle ultime tre riunioni.
Il quadro caratterizzato da un rallentamento dell’economia, persistente inflazione e dalla prospettiva di ulteriori strette monetarie alimenta i timori di recessione e continua a frenare gli acquisti sugli asset rischiosi. Preoccupazioni confermate dalle indicazioni del Fmi, della Banca mondiale e del commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, secondo cui non si può escludere una contrazione del Pil dell’Eurozona nel 2023.
C’è pessimismo anche per quanto riguarda la stagione di trimestrali alle porte, con i conti delle grandi banche a stelle e strisce in calendario già questa settimana. Sullo sfondo, le crescenti tensioni geopolitiche tra Usa e Cina e in Ucraina, dove potrebbero esserci nuovi attacchi missilistici da parte di Mosca come annunciato dal presidente russo Putin.
Pochi spunti dall’agenda macroeconomica, con i soli dati Istat sulla produzione industriale di agosto (+2,3% mensile e +2,9% annuo).
Sul Forex l’euro/dollaro resta a 0,97, poco mosso come il cambio tra biglietto verde e yen a 145,75. Sterlina in area 1,104 dollaro dopo l’annuncio della Banca d’Inghilterra sull’estensione degli acquisti di bond per garantire stabilità finanziaria ai mercati dopo le recenti turbolenze.
Tra le materie prime, perdono terreno le quotazioni del greggio con il Brent (-2,2%) a 94,0 dollari e il Wti (-2,5%) a 88,9 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund risale a 240 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,75%, dopo la smentita di un’apertura della Germania all’emissione di debito comune per far fronte alla crisi energetica.
Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib arretrano soprattutto Banco Bpm (-3,8%), Eni (-3,1%), Unicredit (-3,0%) e Telecom Italia (-2,9%). In controtendenza Prysmian (+1%), Recordati (+0,7%) e Campari (+0,7%).