Mercati – Previsto avvio debole per l’Europa, focus già sull’inflazione Usa

Prevista una partenza fiacca per le borse europee, tre le preoccupazioni per l’elevata inflazione che continuerà a spingere al rialzo i tassi di interesse e per le tensioni geopolitiche che minacciano di frenare la crescita dell’economia.

Chiusura negativa ieri a Wall Street, con i principali indici americani guidati al ribasso dal settore tecnologico complice le difficoltà nel comparto dei semiconduttori. Il Nasdaq ha perso l’1%, lo S&P 500 lo 0,7% e il Dow Jones lo 0,3%.

Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha terminato in rosso del 2,6%, alla riapertura dopo la pausa di ieri per festività e contagiata dal sell-off globale sul settore dei chip dopo le nuove restrizioni Usa alla Cina.

Shanghai avanza dello 0,2% e Hong Kong cede l’1,7%, appesantite dai timori per il nuovo incremento dei casi Covid in vista del 20° congresso del Partito Comunista a Pechino che inizia il 16 ottobre.

Il sentiment dei mercati resta fragile in attesa del report sui prezzi al consumo Usa in uscita giovedì, con una lettura superiore alle attese che potrebbe rafforzare ulteriormente l’ipotesi di un’altra stretta da 75 punti base della Fed nella riunione di novembre.

In settimana, inoltre, prenderà il via la nuova stagione di trimestrali con i conti delle grandi banche a stelle e strisce, che contribuirà a fornire indicazioni sulla resilienza degli utili societari all’attuale complicato quadro congiunturale.

Intanto il Fondo monetario internazionale e la World Bank hanno messo in guardia sui crescenti rischi di una recessione globale, in un contesto che vede le economie avanzate rallentare e l’inflazione costringere la Fed a continuare ad alzare i tassi di interesse, alimentando la pressione sul debito dei paesi in via di sviluppo.

Nel frattempo, non si placano le tensioni geopolitiche, dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha minacciato ulteriori attacchi missilistici in Ucraina, segnando un’ulteriore pericolosa escalation nel conflitto.