Oil & Gas (+6%) – In luce Tenaris (+8,7%) nell’ottava dopo la trimestrali

Il Ftse Mib ha chiuso le ultime cinque sedute con un rialzo complessivo del 3,3%, nonostante i timori per i continui rialzi dei tassi di interesse da parte delle banche centrali e il conseguente rischio recessione.

Come da attese, la Federal Reserve ha alzato il costo del denaro di 75 punti base per la quarta volta consecutiva, portandoli nel range di 3,75-4% sui livelli più elevati dal 2008, anticipando che i tassi dovranno salire in misura superiore alle precedenti stime.

Il chairman Jerome Powell ha inoltre chiarito che sarebbe prematuro ipotizzare una pausa nelle strette monetarie, spegnendo le speranze di un cambio di rotta nella politica monetaria aggressiva.

Sempre in tema banche centrali, il presidente della Bce Christine Lagarde ha dichiarato che il costo del denaro potrebbe dover salire su livelli restrittivi per riportare l’inflazione verso il target del 2%.

Il capo economista della Bank of England, Huw Pill, ha invece dichiarato che l’istituto di Londra sta cercando di trovare un equilibrio tra il riportare i prezzi sotto controllo e il prevenire una grave recessione aumentando i tassi troppo rapidamente.

Ottava in rialzo per le quotazioni del greggio, sostenute dall’ottimismo su un allentamento delle misure anti-Covid in Cina, il maggiore importare di petrolio al mondo, con un ex funzionario addetto al controllo della pandemia che ha detto che presto saranno apportate modifiche significative alla politica del Paese in materia.

La politica Covid Zero della Cina, basata su severi lockdown e test di massa per sradicare le infezioni, ha fortemente penalizzato l’economia del paese quest’anno. La Bank of China International stima che la domanda di petrolio cinese diminuirà di 400 mila barili al giorno nel 2022 a causa delle restrizioni anti-Covid.

Se da un lato i timori per la domanda pesano sul mercato, dall’altro l’offerta dovrebbe restare limitata a causa dell’embargo che l’Unione europea ha deciso di imporre sul petrolio russo e del calo delle scorte di greggio negli Stati Uniti.

Il divieto Ue sulle importazioni di greggio russo entrerà in vigore il 5 dicembre, mentre sono ancora in fase di discussione i dettagli del G7 sul price cap, finalizzato a ridurre i vincoli sulle forniture russe al di fuori dell’Ue.

Il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale ha segnato un +6% w/w, rispetto al +5,5% w/w del corrispondente indice europeo. Tra le big del comparto in luce Tenaris (+8,7% w/w), dopo la diffusione dei risultati trimestrali.

L’Ad Paolo Rocca ha poi dichiarato di prevedere una crescita più sostenuta, trimestre su trimestre, nell’ultimo periodo dell’anno. “I nostri volumi sono in crescita, ci aspettiamo che nel quarto trimestre le vendite complessive salgano in un range del 20%, quindi dobbiamo incrementare il livello di scorte necessarie per supportare l’aumento delle vendite, mentre nel primo trimestre del 2023 ci sarà un certo rialzo delle vendite, ma nel range ‘single digit'”.

In rialzo anche Eni (+6,7% w/w), mentre sono prevalsi i realizzi su Saipem (-3,6% w/w) dopo il rally della settimana precedente. Nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni bene in particolare Saras (+8,3% w/w), con gli acquisti che sono prevalsi anche su Maire Tecnimont (+2,5% w/w).