Oil & Gas (+0,9%) – In luce Saipem (+10,5%) nell’ottava

Il Ftse Mib ha chiuso le ultime cinque sedute con un rialzo complessivo del 5%, in un mercato che ha beneficiato della lettura migliore delle attese dell’inflazione Usa che ha alimentato le speranze di una Federal Reserve meno aggressiva sui tassi di interesse.

Il report sui prezzi al consumo negli Stati Uniti ha evidenziato un rallentamento al 7,7% a ottobre, il livello più basso da gennaio, ossia prima che lo scoppio della crisi Ucraina spingesse al rialzo i prezzi delle commodity.

Ancora più significativo in chiave Fed è stato però il raffreddamento superiore alle attese del dato core, depurato dalle componenti come alimentari ed energia, che concede alla banca centrale americana maggiore spazio di manovra per rallentare il ritmo delle strette.

Gli operatori ritengono ora improbabile un quinto rialzo consecutivo dei tassi di interesse da tre quarti di punto percentuale nella riunione di dicembre, optando per una stretta da 50 punti base.

Ottava in ribasso per le quotazioni del greggio, nonostante lo sprint di venerdì in scia all’indebolimento del dollaro e alla decisione delle autorità sanitarie della Cina, il primo importatore di petrolio al mondo, di allentare alcune restrizioni anti-Covid.

La riduzione della quarantena per viaggiatori e contatti stretti, stabilita in scia all’appello dei leader per misure più mirate, fa ben sperare per una fine della politica Covid Zero nonostante le smentite delle autorità di Pechino.

Il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale ha segnato un +0,9% w/w, rispetto al -0,3% w/w del corrispondente indice europeo. Tra le big del comparto in luce Saipem (+10,5%), anche grazie a un report positivo di JP Morgan che ha riavviato la copertura sul titolo con giudizio ‘overweight’.

In rialzo anche Eni (+1,9% w/w), mentre sono prevalsi i realizzi su Tenaris (-3,9% w/w). Nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni bene Saras (+2,5% w/w) e Maire Tecnimont (+1,9% w/w).