Il Ftse Italia Banche chiude a +0,8%, rispetto al +1,1% dell’analogo indice europeo e al +0,4% del Ftse Mib.
Chiusura poco mossa per gli eurolistini, nonostante i guadagni di Wall Street in scia ai segnali di raffreddamento dell’inflazione negli Usa. I prezzi alla produzione statunitensi hanno riportato una crescita inferiore alle attese ad ottobre, alimentando la prospettiva di un rallentamento delle strette monetarie da parte della Fed. Ipotesi rafforzata anche dalle ultime dichiarazioni di alcuni esponenti della banca centrale. In Europa, l’indice Zew tedesco è migliorato più delle stime, pur rimanendo negativo in scia alle aspettative di recessione.
Sul Forex, l’euro/dollaro si rafforza in area 1,04 mentre sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund si riduce a circa 193 bp, con il rendimento del decennale italiano in area 4,05%.
Tornando al comparto creditizio di Piazza Affari, tra le big avanza soprattutto Banco Bpm (+2,4%), che ha concluso invece una nuova emissione Green Senior Non Preferred, con scadenza cinque anni e due mesi con possibilità di rimborso anticipato a gennaio 2027, per un ammontare pari a 500 milioni. Gli ordini hanno raggiunto 1,2 miliardi.
Intesa Sanpaolo (+0,2%) ha concluso con successo la vendita di circa 67 milioni di azioni Nexi, pari a circa il 5,1% del capitale sociale e rappresentante l’intera quota detenuta da Intesa Sanpaolo in Nexi. Inoltre, Intesa ha collocato con successo sul mercato americano un’emissione dual tranche.
Fra le mid spicca Banca Popolare di Sondrio (+4,4%).