Iniziative Bresciane – “Il business si conferma resiliente nonostante il contesto climatico sfidante”

Iniziative Bresciane (INBRE) ha archiviato il 2022 con ricavi complessivi consolidati pari a 18 milioni (-23% a/a), Ebitda a 11,3 milioni (-30%), con un’incidenza percentuale sui ricavi del 62%, e un utile netto di 0,2 milioni (3,9 milioni al 31 dicembre 2021). Dal lato patrimoniale, la PFN si è attestata a 103,9 milioni a fronte dei 87,4 milioni di fine 2021.

“Il 2022 è stato un anno complesso, dato il contesto economico-socio-politico e ambientale molto difficile, ma possiamo ravvisare tuttavia alcuni importanti elementi positivi che ci fanno ben sperare per il prossimo futuro”, esordisce Alberto Rizzi, Direttore Generale di Iniziative Bresciane in un’intervista rilasciata a Market Insight.

“Un primo fattore certamente positivo è la tenuta dei conti, con il bilancio della Capogruppo e il Consolidato chiusi entrambi con il segno più, nonostante l’eccezionale carenza di precipitazioni sia nevose che piovose – nettamente al di sotto anche delle serie storiche centenarie – che ha condizionato inevitabilmente la produzione di energia idroelettrica del Gruppo (-38% a/a, in linea con il mercato di riferimento in Italia, a 95 GWh)”, spiega il DG.

Altro aspetto da non sottovalutare è dato dal fatto che “il Gruppo ha assorbito piuttosto bene l’incremento dei tassi di interessi, nonostante un indebitamento finanziario netto importante”. Infatti, circa il 50% dell’indebitamento totale – e corrispondente al finanziamento BEI da 49 milioni relativo al Progetto ‘fiume Arno’ – è a tasso fisso, mentre per un ulteriore 25% circa sono stati stipulati contratti derivati a copertura proprio del rischio di aumento dei tassi di interesse.

Un ulteriore punto di forza del Gruppo bresciano è la capacità di execution del piano industriale. Anche nel 2022, sottolinea Rizzi, “abbiamo proseguito con decisione l’attività di investimento, nonostante il non facile contesto esterno, imprimendo un’accelerazione ai progetti in corso di sviluppo per recuperare i ritardi dovuti al Covid, al rincaro dei materiali e alla carenza di manodopera, in parte assorbita dalle attività connesse al Superbonus 110%”.

Accelerazione dei lavori che, tra marzo e aprile di quest’anno, ha consentito al Gruppo INBRE di mettere in esercizio i primi 2 impianti (Compioppi e Incisa) relativi all’importante investimento in Toscana, il Progetto ‘fiume Arno’, le 12 centrali idroelettriche in titolarità della partecipata Iniziative Toscane, con potenza di concessione complessiva di circa 9.520 kW.

“Le performance delle prime settimane di produzione sono buone, rispettano la produttività attesa e le previsioni progettuali”, puntualizza il manager. “Questo ci conforta ed è per noi è un elemento significativo perchè è proprio nel momento della connessione alla rete elettrica che si capisce se le stime, da un punto di vista sia tecnologico dei macchinari installati sia dell’infrastruttura complessiva dell’impianto, sono effettivamente corrispondenti al progetto”.

Nel frattempo, “gli altri impianti del project in Toscana sono in stato avanzato di lavorazione e, stando al cronoprogramma, prevediamo la conclusione dell’investimento entro la fine del primo semestre del 2024”.

Rimanendo in Toscana, “stiamo registrando performance positive anche dalle 3 centrali idroelettriche sul fiume Serchio (4,7 MW) acquisite in Provincia di Lucca nel 2021”. E questo testimonia – aggiunge Rizzi con soddisfazione – “quanto la decisione strategica di puntare sulla diversificazione geografica degli impianti del Gruppo si sia rivelata vincente”. La Toscana, infatti, “si sta dimostrando un asset strategico importante, risentendo meno di altre Regioni gli effetti negativi del cambiamento climatico”.

Ma c’è pure altro. Infatti, a inizio 2023 la presenza di INBRE in Toscana si è ulteriormente ampliata con l’acquisto del 100% di Arno S.r.l., società che ha avviato le attività finalizzate all’ottenimento delle autorizzazioni necessarie per la realizzazione e gestione di una centrale idroelettrica nella Località San Giovanni alla Vena Vicopisano (PI) e nel Comune di Calcinaia (PI), sul fiume Arno, con una produzione annua attesa di 4,5 GWh. “Nei prossimi mesi dovremmo completare gli iter autorizzativi e confidiamo di avviare l’investimento in autunno”.

Nel frattempo, il Gruppo registra passi avanti anche in Lombardia, dove stanno giungendo alle battute finali gli iter concessori delle iniziative sul fiume Oglio, in capo alla ex controllata Iniziative Oglio ora fusa in INBRE.

Il tutto, a partire proprio dalle operazioni in Toscana, “contribuirà a dare un forte slancio alla produzione idroelettrica di Gruppo. Guardiamo quindi all’esercizio 2023 con fiducia sia in termini di prospettive di mercato sia sul fronte della crescita complessiva dell’azienda, con ciò dimostrando ancora una volta ai nostri investitori di essere una realtà solida e resiliente”, rimarca il DG.

Resilienza che è emersa anche dal bilancio di sostenibilità 2022, approvato lo scorso 21 aprile. L’instabilità del quadro macroeconomico e climatico ha complicato il percorso verso le ‘emissioni zero’, ma la necessità di accelerare la transizione energetica non è mai stata così evidente.

In particolare, il Gruppo ha affrontato i rischi legati al cambiamento climatico avvalendosi di studi specifici finalizzati a definire il potenziale impatto generato sulle opere da realizzare. Questi studi “hanno consentito di valutare positivamente gli interventi progettati, in grado di sopportare eventi atmosferici estremi, inondazioni e periodi di scarsità idrica, contribuendo direttamente al contenimento di tali scenari, nei quali nessuna delle principali metriche di performance scende al di sotto delle soglie di accettabilità. Gli effetti delle misure di resilienza previste sono stati testati, dimostrando che quelle più dirette sono in grado di contrastare efficacemente gli effetti ‘Climate Change’, mitigando i rischi residui correlati e persino aumentando la produzione”, sottolinea il manager.

INBRE, inoltre, da sempre presta la massima attenzione al contesto socio-ambientale in cui opera nella consapevolezza della rilevanza delle attività svolte sul territorio, ponendosi parte attiva nel dialogo con i numerosi stakeholders e nel coinvolgimento delle comunità locali.

Proprio in quest’ottica, “tramite la partecipata Iniziative Toscane e la capogruppo Iniziative Bresciane, abbiamo sponsorizzato ‘Festival Green Line 2022’, la manifestazione natalizia promossa dal Comune di Firenze e organizzata da MUS.E che durante il periodo delle feste ha ravvivato con giochi di luci e colori i monumenti e le piazze fiorentine”. Un gesto, conclude Alberto Rizzi, “che suggella il profondo rapporto con il Comune di Firenze, anche in considerazione dell’importanza via via più crescente del capoluogo toscano e dell’intera Regione nel nostro core business”.

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