Prevista partenza cauta per le borse europee, con gli investitori intenti a monitorare le indicazioni provenienti dall’agenda macroeconomica e dalle banche centrali.
Chiusura in rialzo venerdì a Wall Street, con il Dow Jones che ha guadagnato il 2,1%, lo S&P500 l’1,2% e il Nasdaq l’1,1%.
Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a +2,2%, Shanghai viaggia a +0,1% e Hong Kong a +0,7%.
Il job report statunitense diffuso venerdì scorso ha mostrato segnali di rallentamento del mercato del lavoro a maggio nonostante la ripresa delle assunzioni. Dati che hanno rafforzato i concetti espressi dal presidente della Fed Jerome Powell e da altri funzionari dell’istituto americano secondo cui sarebbe necessario prendersi più tempo per valutare i dati in arrivo e le prospettive di evoluzione prima di aumentare nuovamente i tassi.
Tuttavia il complessivo miglioramento del quadro macroeconomico contribuisce a sostenere la fiducia che le banche centrali potranno proseguire nel loro contrasto all’inflazione evitando il rischio di recessione.
Attesa oggi pomeriggio l’audizione della presidente della Bce, Christine Lagarde, davanti al comitato Affari economici e monetari del parlamento europeo. La scorsa settimana la Lagarde aveva ribadito la volontà della Banca centrale europea di attuare nuovi rialzi dei tassi nonostante abbia riconosciuto che l’irrigidimento attuato finora inizia a mostrare i suoi effetti sull’economia.
Intanto, sul fronte macro, riflettori puntati oggi sugli indici PMI finali di maggio dell’Eurozona e degli Stati Uniti.
In tema di materie prime, infine, l’Opec+ ha raggiunto un accordo per estendere i tagli alla produzione di petrolio fino al 2024. Il nuovo target di produzione è stato fissato a 40,46 milioni di barili al giorno. Dal canto suo, l’Arabia Saudita, primo esportatore mondiale, di procedere su base volontaria a un taglio della produzione di un milione di barili, da 10 a 9 milioni di barili al giorno, la più grande riduzione del regno negli ultimi anni, a partire dal mese prossimo.