Mercati Usa – Appesantiti dai rialzi dei rendimenti

Seduta negativa ieri a Wall Street con gli indici che si avvitano su loro stessi incapaci di alcuna reazione nella prima parte della seduta riuscendo nel finale a limitare i danni con chiusura molto vicina ai massimi intraday.

Il catalizzatore della giornata è stato il dato sui disoccupati settimanali, uscito migliore delle attese, che ha scatenato le preoccupazioni su nuovi rialzi dei tassi di interesse nei prossimi mesi.

Il mercato si aspetta ora altri due aumenti entro la fine dell’anno, rispetto ai tre ribassi pronosticati solo alcune settimane prima.

L’indice più penalizzato ieri è risultato il Russell 2000 (-1,6%), mentre il Dow Jones ha lasciato sul terreno l’1,1%. Più resistenti ed allineati sia lo S&P500 che il Nasdaq che cedono entrambi lo 0,8%.

Esplode la volatilità con il VIX che prima vola a 17,1 punti (+20%) e poi chiude a 15,45 punti in rialzo del nove per cento.

Sul mercato obbligazionario i rendimenti guadagnano altri dodici punti base sulla scadenza decennale (Tbond) avanzando fino al 4,05%, creando nervosismo su tutte le assets class.

Tra le materie prime il petrolio recupera l’iniziale disavanzo del due per cento e chiude con un leggero calo (-0,5%) a 71,5 dollari al barile.

In difficoltà, invece, tutti i metalli preziosi i quali risentono della prospettiva di tassi di interesse elevati ancora per un lungo periodo. I più penalizzati risultano argento e palladio che cedono entrambi due punti percentuali.

Tra le materie prime il frumento cede il due e mezzo per cento, guadagno di segno opposto invece pe il mais.

Sul mercato valutario il dollaro cede alla fine mezza figura nei confronti della moneta unica a quota 1,089.